La mucca Alexandra è salva Riscattata dagli animalisti ora vivrà in un’oasi protetta

La storia
Vi ricordate la mucca scappata un mese fa da un allevamento di Zeminiana e trovata a scorazzare sulla Noalese a Santa Maria di Sala? Da giovedì ha una nuova casa a Zinasco (Pv), in un “santuario” chiamato Cuori Liberi, assieme ad altri animali destinati alla morte o strappati ai maltrattamenti. L’hanno portata i volontari di un movimento animalista di Padova, Attivismo Antispecista; i rappresentanti hanno riscattato il bovino dall’allevatore e l’hanno portato in Lombardia, dove morrà di vecchiaia. E non sarà macellato. Le hanno dato un nome, Alexandra.
«Nessuno le farà più del male», assicura la portavoce di Attivismo Antispecista, Alessandra Zanotto «anzi, continueremo a seguirla, non facendole mancare il nostro contributo». Il gruppo ha raccolto 6 mila euro per riscattare la mucca dal proprietario, pagare le spese di trasporto e i suoi primi anni di vita. Mantenere l’animale, cibo e spese mediche, costa 100 euro al mese, 1.200 euro l’anno. «Ma raccoglieremo altro denaro per lei», continua Zanotto.
Alexandra è balzata agli onori della cronaca il 10 gennaio. Il bovino, di 18 mesi, quel venerdì era destinato al macello ma, anziché salire sul furgone, se l’è svignata attraversando Stigliano e finendo sulla Noalese. Erano le 9 del mattino, il traffico era sostenuto: gli automobilisti a un tratto si sono trovati la mucca in mezzo alla strada. Scappava dal furgone che la portava a morire, e forse l’aveva capito (una delle battaglie non solo degli antispecisti è sul fatto che gli animali sono esseri senzienti). Spaventata, si era messa a trottare in direzione Padova. O vigili di Santa Maria di Sala sono riusciti a portarla fuori dalla regionale e a trasferirla in una proprietà privata in via Desman. Sono arrivati i carabinieri e i veterinari dell’Usl, a fatica, la mucca è stata catturata. Non essendo riusciti ad acciuffarla, nonostante avessero provato ad affiancarle un’altra vacca per renderla più tranquilla, è stata sedata e riaccompagnata a Zeminiana verso mezzogiorno.
Attivismo Antispecista ha rintracciato il bovino per impedire che fosse macellato. «Abbiamo parlato con il contadino», spiega Zanotto, «ed è subito stato gentile. Alla fine, abbiamo raccolto il denaro, pagato e ci siamo presi la mucca». Mucca che giovedì ha fatto un altro viaggio ma non verso il macello bensì il rifugio per animali. Ad accogliere Alexandra c’era un vitellino, Cecilio, anche lui con il destino segnato: diventare toro da corrida in Spagna. Anch’esso salvato, i due hanno fatto amicizia, divenendo inseparabili. «Alexandra voleva vivere», dice Zanotto, «e non meritava di stare sola. Come associazione sensibilizziamo le persone a cambiare stile di vita, a dir e no al consumo di animali, alle pellicce, ai derivati, ai maltrattamenti. Altri simili ad Alexandra non ce l’hanno fatta ma ci auguriamo che questa vicenda insegni qualcosa: si possono salvare tante mucche facendo in negozio una spesa corretta e diversa». E per Alexandra è iniziata una nuova vita. —
Alessandro Ragazzo
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova