La Orv in piena crisi s’ appresta a chiudere la sede di Fontaniva

CARMIGNANO DI BRENTA. La crisi morde ancora l’Alta padovana, questa volta ad essere colpiti dalla congiuntura economica sono i 400 dipendenti del gruppo Orv fondato dalla famiglia Peruzzo, azienda specializzata nella fabbricazione di ogni genere di imbottiture e presente con tre stabilimenti a Carmignano di Brenta, Grantorto (la sede originaria) e Fontaniva: la perdita di fatturato degli ultimi anni e la stagnazione del mercato (in particolare quello dell’auto, considerando che per anni il cliente più importante del portafoglio Orv era la Fiat, alla quale forniva le imbottiture per sedili e abitacoli) ha indotto l’azienda a chiedere un periodo di cassa integrazione straordinaria fino alla fine febbraio 2013.
La preoccupazione tra i lavoratori è aumentata dopo le notizie che l’azienda ha fornito a sindacati e rappresentanze interne dei lavoratori: si parla di un peggioramento della situazione rispetto a qualche mese fa; se continuasse, porterà al ridimensionamento di quasi un terzo dell’organico e alla chiusura dell’unità produttiva nello stabilimento di Fontaniva.
Femca Cisl rappresentata da Sergio Polzato e Filctem Cgil con Luca Rainato hanno indetto immediatamente le assemblee per informare i lavoratori; le ultime, dopo Fontaniva e Carmignano, sono state fatte mercoledì a Grantorto.
«Siamo esterefatti», affermano i sindacalisti, «avevamo concordato in Provincia, con l’assessore al lavoro Massimiliano Barison, la cassa straordinaria consapevoli delle difficoltà del mercato, ma nessuno immaginava che arrivasse una notizia del genere. Sentiti anche i lavoratori, crediamo che non sia soltanto un problema del mercato. Probabilmente l’azienda non ha fatto abbastanza negli ultimi anni per innovare il proprio prodotto, per migliorare l’organizzazione e per conquistare nuovi mercati. Le assemblee hanno dato mandato alle organizzazioni sindacali di chiedere un incontro con i sindaci dei comuni coinvolti, Carmignano di Brenta, Grantorto e Fontaniva, che ci hanno dato la propria disponibilità».
Sindacati e lavoratori, comunque, «respingono anche solo l’idea di ridurre il personale», continuano i sindacalisti, «per creare le condizioni di rilancio dell’impresa e mantenimento dell’occupazione. Certo è che la famiglia Peruzzo deve crederci, anche per questo restiamo in attesa di qualche segnale», concludono.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova