«La palestra di arrampicata è quello che manca Così avrebbe nuova vita»

Il progetto dovrà prevedere: la piazza dell’atrio, il bar, l’ufficio informazioni, i locali per il prestito di attrezzature sportive per l’arrampicata, palestre per diverse tipologie di sport e gli spogliatoi. Una traccia impegnativa quella per il centro sportivo alla Guizza, ma non impossibile per Damiano Tramarin, ultimo anno dell’Istituto Belzoni che si è diplomato alla maturità con 100 e lode.
Damiano è lo studente che desidera ogni professore, non solo per i risultati (bravo dal primo giorno di scuola), quanto per la curiosità, la capacità di porre domande e la voglia di collaborare con i compagni. «La prima cosa che ho pensato è che l’ex Amusement Park ha una parete da arrampicata e questo è diventato il polo di richiamo – racconta il giovane diplomato – Ho voluto emergesse da una superficie d’acqua, quindi ho creato dei camminamenti su pavimenti di vetro».
La suggestione del progetto di Damiano è potente: una lunga passeggiata sull’acqua trasparente che lascia un profondo senso di leggerezza. «L’arrampicata principale – continua – è di 16 metri e dunque per agonismo, ma ho anche progettato una parete indoor di 4 metri per i bambini, una palestra, una pista di pattinaggio e una piscina perché l’elemento liquido accompagna il “mio” centro sportivo».
L’idea di partenza non è solo immaginata, dietro c’è studio e conoscenza della città e delle sue possibilità: «In città manca un centro grande che comprenda tante cose – sottolinea Damiano – comprese sale riabilitative, un negozio per attrezzature, un piccolo auditorium e un ristorante». Il centro sportivo diventa un posto dove vivere anche senza fare sport. E il futuro del giovanissimo progettista? «Intanto sto lavorando in uno studio di ingegneria civile, a settembre studierò Ingegneria a Padova». —
e. sci.
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