La preghiera del Papa e un albero al Bo per ricordare Elisa

Bergoglio convoca le famiglie delle ragazze morte in Spagna e dedicherà loro una messa. Una cerimonia all’Università
BARSOTTI - CANDICATO RETTORE. ROSARIO RIZZUTO E GIANCARLO DALLAFONTANA
BARSOTTI - CANDICATO RETTORE. ROSARIO RIZZUTO E GIANCARLO DALLAFONTANA

Una preghiera speciale, la più bella che si possa immaginare. E poi un gesto semplice come piantare un albero, per ricordare ancora e sempre la bellezza della vita, anche quando si spezza nel fiore dei suoi anni. Un anno dopo l’incidente stradale in Spagna, che costò la vita a tredici studentesse - sette delle quali italiane in “trasferta” per l’Erasmus - sono ancora vivi i sentimenti di dolore e di ingiustizia per la morte di Elisa Valent, 24 anni, originaria di Venzone (Udine) ma padovana d’adozione, visto che in città aveva scelto di proseguire i suoi studi verso la laurea magistrale in Filologia moderna dopo quella triennale in Lettere presa a Udine. L’ateneo che l’aveva accolta e dove era considerata una studentessa brillante e promettente si prepara a ricordarla lunedì pomeriggio con una cerimonia che è stata voluta con determinazione dal Dipartimento di studi linguistici e letterari e dalla direttrice Anna Bettoni e che il rettore Rosario Rizzuto ha appoggiato senza esitazione, assicurando la sua partecipazione. Ma prima, in mattinata, la famiglia di Elisa - come quelle delle altre ragazze morte nell’incidente in Spagna - sarà a Roma da papa Francesco per una messa nella chiesa di Santa Marta. Alcuni gesuiti vicini alle famiglie delle vittime avevano chiesto al pontefice una preghiera in memoria delle studentesse, la risposta è stata sorprendente, come spesso accade, visto che Bergoglio ha scelto di dedicare loro un’intera celebrazione. Sarà la mamma di Elisa, Anna Bedin, a partecipare alla messa a Roma, mentre il marito Eligio e la figlia Sara la raggiungeranno nel pomeriggio a Padova per il ricordo organizzato dall’università e in programma alle 16.

Quelle che portano al 20 marzo sono giornate difficile per la madre di Elisa. «Ho ancora gli incubi», racconta Anna Bedin. «Sto ripercorrendo tutti quei giorni, tutte le immagini con lei prima che partisse. Il 20 si avvicina e io rivivo tutto, tutte quelle telefonate fatte ed Elisa che non mi rispondeva». La madre della studentessa di Venzone racconta di essere pronta ad andare a Roma e poi a Padova. «Con il sindaco del nostro paese abbiamo pensato di organizzare qualcosa più avanti», aggiunge Anna Bedin, «mentre a Freginals, il luogo dell’incidente, il 24 sarà inaugurato un monumento in memoria delle ragazze. Ma io non sono pronta ad andare in Spagna, non ce la posso fare». La famiglia aspetta ancora giustizia. «Non vendetta, che è diverso», chiarisce Anna Bedin. «Non mi interessano le pene esemplari, Voglio sapere cosa è successo». Secondo la stampa spagnola, l’autista del bus, unico indagato, inizialmente aveva ammesso di essersi addormentato alla guida, poi ha negato. Il caso era stato archiviato a fine 2016, poi su pressioni del governo italiano è stato riaperto. E si indaga ancora.

Cristiano Cadoni

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