«La quarta misura? Non è per tutte». Parola di chirurghi

Basta agli aumenti extralarge del seno: rifatte sì, ma ad ognuna la propria taglia. A stabilire quale sia la misura giusta per il proprio décolleté adesso ci pensa un algoritmo. Convegno a Padova

PADOVA. Basta agli aumenti extralarge del seno: rifatte sì, ma ad ognuna la propria taglia. A stabilire quale sia la misura giusta per il proprio décolleté adesso ci pensa un algoritmo. L’associazione italiana di chirurgia plastica estetica ha fissato un protocollo che determina la protesi giusta in base al corpo della paziente. Lo ha fatto in occasione di un incontro che si è tenuto a Padova dal titolo «Chirurgia estetica della mammella - la mastoplastica additiva: opinioni a confronto», organizzato e patrocinato dall'Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica (Aicpe), con lo scopo di formare e aggiornare i medici. Il calcolo si ottiene misurando altezza, peso, torace (circonferenza e distanza tra due ascelle), distanza del capezzolo da giugulo o clavicola e verificando con un calibro lo spessore del tessuto mammario, per analizzare che sia sufficiente per nascondere le protesi.

La precisione della matematica va incontro all’ideale di bellezza. Alessandro Casadei, membro di Acipe conferma: «Il concetto di armonia del corpo e delle proporzioni è sempre alla base del lavoro di un buon chirurgo, che deve rifiutare le proposte esagerate o di pazienti che hanno aspettative irrealistiche». L’aumento del seno resta uno degli interventi più desiderati e più richiesti dalle donne italiane e padovane. Basti pensare che un chirurgo plastico in media esegue 21 interventi all’anno. In Italia i chirurghi plastici “certificati” sono circa 1.500 per un totale di 31.500. La decisione di modificare il proprio corpo deve avvenire dopo una lunga riflessione. Casadei dichiara: «Con il medico le pazienti si raccontano e si sfogano, chiedono aiuto per ritrovare la propria femminilità, in cui il seno ricopre una marcata importanza. Sono donne a cui non piace più l'immagine che vedono davanti allo specchio. Non si parla di rivalità, competitività o carriera, ma di semplice benessere personale e un po' di seduzione».

 

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