La raccolta dei rifiuti agricoli torna domani “Azienda Pulita”

PIACENZA D’ADIGE
Riparte domani “Azienda Pulita”, il servizio pubblico di raccolta dei rifiuti provenienti dalle aziende agricole. Progetto, questo, che può davvero dire di fare scuola da vent’anni in tutta Italia e che permette di aumentare l’attenzione per l’ambiente e limitare costi e disagi per gli imprenditori agricoli. Il primo appuntamento, dopo la lunga pausa imposta dall’emergenza sanitaria, è per domani a Piacenza d’Adige, nell’area del Consorzio Agrario del Nordest, dalle 8.30 alle 12. Gli agricoltori che aderiscono al servizio e devono consegnare i rifiuti devono prenotarsi al numero verde 800051477 e ovviamente dovranno seguire le norme di distanziamento sociale e di protezione individuale indossando guanti e mascherine.
Il calendario, messo a punto con la Provincia, il Consorzio Agrario, la Camera di Commercio di Padova e le organizzazioni agricole, prevede i prossimi appuntamenti il 4 giugno a Piombino Dese, il 9 giugno a Conselve, l’11 ad Abano Terme e il 16 Stanghella. Quest’anno il servizio propone un’importante novità, ossia l’ampliamento delle categorie di rifiuti che possono essere smaltiti: i materiali che contengono amianto, come le lastre di copertura in eternit, ma anche le batterie e gli accumulatori per le recinzioni elettrificate, come i rifiuti plastici impiegati nei silos, nelle mangiatoie e per le trappole sessuali usate in agricoltura biologica.
Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova, spiega l’importante valenza di “Azienda Pulita”: «Da vent’anni Padova fa scuola in tutta Italia nella raccolta e gestione dei rifiuti provenienti dalle aziende agricole grazie a questo servizio pubblico integrativo che favorisce la raccolta differenziata in agricoltura, riduce la burocrazia e contiene i costi, il tutto a vantaggio dell’ambiente. L’esperienza è stata esportata anche nel resto di Italia dove negli ultimi anni sono nate iniziative analoghe».
A Padova e provincia attualmente aderiscono al servizio circa 8.000 aziende, vale a dire oltre il 75% delle imprese “vitali” del settore primario locale. Dall’inizio del servizio, nel 2000, sono stati circa 210 mila i conferimenti di rifiuti pericolosi e non pericolosi nei centri di raccolta o chiedendo la raccolta “porta a porta”. I centri di raccolta sono 37, dislocati in tutta la provincia e organizzati nel corso dell’anno, per lo più nelle agenzie del Consorzio Agrario del Nordest. Ciò ha permesso di raccogliere in vent’anni quasi 7,4 milioni di chilogrammi di rifiuti, in media 310 mila chilogrammi l’anno di rifiuti non pericolosi e 60 mila di pericolosi. Oltre il 90% dei rifiuti raccolti viene riciclato.
Spiegano da Coldiretti: «Fra le tipologie più diffuse di rifiuti non pericolosi i contenitori vuoti di prodotti fitosanitari, debitamente lavati, pneumatici usati, contenitori e sacchi di plastica, cassette in plastica e legno per frutta e verdura, contenitori vari in metallo, ma anche oli e grassi vegetali, reti antigrandine, contenitori e sacchi di carta e cartone, tubi di irrigazione, film per la copertura di serre a altro ancora. Per il 92% si tratta di materie plastiche e per il 6, 7% di pneumatici, il resto è carta, metallo, legno». Nella categoria dei rifiuti pericolosi si trovano invece gli oli minerali esausti, i rifiuti veterinari a rischio infettivo, gli accumulatori al piombo, i filtri olio e gasolio usati, contenitori di fitosanitari non lavati, rifiuti agrochimici. —
Nicola Cesaro
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