La “saletta” all’asta per far posto a un bar

SAN MARTINO DI LUPARI. Il Comune punta a rivitalizzare la frazione di Lovari e mette in vendita la “saletta” , l’obiettivo è far aprire un bar. Una scelta che ha aperto una discussione anche sui...

SAN MARTINO DI LUPARI. Il Comune punta a rivitalizzare la frazione di Lovari e mette in vendita la “saletta” , l’obiettivo è far aprire un bar. Una scelta che ha aperto una discussione anche sui social. L’ultimo bar di Lovari, “dea Elda” , è chiuso da diverso tempo e il paese ne risente. «Migliorare la qualità di vita dei cittadini aumentando i servizi e migliorando quelli esistenti: questo è l’obiettivo della nostra amministrazione», premette il sindaco di San Martino di Lupari Gerry Boratto. In questo senso in municipio è maturata la scelta di alienare una porzione del fabbricato, praticamente inutilizzato, che ospita una palestrina della frazione di Lovari, da tutti conosciuta come la “saletta” per trasformarla in un bar, in un ristorante o in una pasticceria. Nei giorni scorsi è stato quindi pubblicato un avviso di vendita della struttura: una sola stanza di 82 mq di superficie, attualmente utilizzata come sala polifunzionale accanto agli impianti sportivi. «Chiunque sia intenzionato ad acquistarla» fa sapere Boratto, «avrà un obbligo: aprire un locale pubblico entro otto mesi dalla stipula del contratto di compravendita». La base d’asta, dopo una perizia, è stata fissata in 26.650 euro. E a chi obietta sulla vendita, il sindaco risponde che «se ci fossero molte altre strade percorribili forse un bar a Lovari ci sarebbe già e non servirebbe fare nulla». Per tenere la proprietà dell’immobile si poteva procedere con lo strumento della concessione? Boratto osserva che «un’attività commerciale segue altre dinamiche e la concessione non è appetibile, è da anni che ci lavoro e questa è l’unica soluzione percorribile». In un volantino si contesta che ci sarebbero contributi pubblici: «Non esistono fantomatici contributi», taglia corto il primo cittadino.

Silvia Bergamin

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