La storia dell’arte del Novecento riemerge dall’archivio Cardazzo

Copre un arco di settant’anni di storia dell’arte italiana e internazionale - dagli anni Trenta, quando lui iniziò a collezionare le opere degli artisti più significativi del tempo, fino all’inizio...
Di Enrico Tantucci

Copre un arco di settant’anni di storia dell’arte italiana e internazionale - dagli anni Trenta, quando lui iniziò a collezionare le opere degli artisti più significativi del tempo, fino all’inizio del Duemila, quando la “sua” Galleria del Cavallino, chiuse definitivamente, dopo aver guardato con i figli Paolo e Gabriella anche alla videoarte - l’archivio di Carlo Cardazzo e dei suoi eredi donato all’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione. Un archivio che ha il suo “motore” nella storia della Galleria del Cavallino, da cui passò, dagli anni Quaranta in poi, il meglio non solo dell’arte italiana ma anche di quella europea e oltreoceano, allargato alla Galleria del Naviglio di Milano e, per un periodo più breve, alla Selecta di Roma. Questa imponente mole di materiale, che due borsisti della Cini hanno già iniziato a catalogare, è stata presentata ieri a Venezia sull’isola di San Giorgio, sede della Cini, dal direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte Luca Massimo Barbero, e da Angelica Cardazzo, figlia di Paolo, che ha voluto che restasse in laguna questa mole preziosa di materiali, arricchita anche da una donazione di libri e grafiche d’autore delle “mitiche” Edizioni del Cavallino che, per volontà di Cardazzo, affiancarono l’attività della Galleria, per non pubblicare non solo i cataloghi delle mostre, ma anche i contributi originali di artisti, scrittori e autori italiani e stranieri. Un saggio di ciò che contiene questo archivio è stato esposto ieri negli spazi della Manica Lunga della Cini.

La documentazione dell’Archivio comprende circa 400 tra faldoni, raccoglitori e album contenenti fotografie, lettere, inviti e i rarissimi cataloghi della Galleria del Cavallino, che ne testimoniano l’attività espositiva per un totale di 1.040 mostre organizzate dagli anni Quaranta ai primi anni del Duemila. In particolare negli anni Cinquanta vennero presentate, nelle sedi di Milano e Venezia della Galleria, mostre personali di artisti poi divenuti i maestri dell’Arte Moderna, quali Fontana, Braque, Picasso, Pollock, Kandinsky, Mirò, Jorn, S. Delaunay, Burri, Poliakoff, Mathieu, Dubuffet, Franz Kline, Schwitters, Brauner, Matta, Twombly, Jasper Johns.

Tra i documenti di maggior rilievo l’Archivio Cardazzo comprende una ricca corrispondenza con grandi autori come Cesare Zavattini, Giorgio Morandi e Filippo De Pisis; il carteggio di Cardazzo con l’artista Giuseppe Cesetti e un nutrito corpus di foto e documenti sull’attività del pittore Bruno Saetti.

Di particolare interesse la documentazione fotografica ed epistolare relativa alla realizzazione del Padiglione del Libro alla Biennale di Venezia (1950) di Carlo Scarpa e l’importante archivio di videotape raccolti da Paolo Cardazzo, che costituiscono uno degli elementi di svolta nella sua gestione della galleria del Cavallino, fra anni Settanta e Ottanta, con significative aperture verso il panorama internazionale e l’intensificarsi dei rapporti con i paesi della Jugoslavia. Ma Carlo Cardazzo fu anche un messaggero dell’arte italiana all’estero. L’Archivio porta traccia dei suoi rapporti oltreoceano con galleristi come Ileana Sonnabend e Leo Castelli, degli artisti, come Giuseppe Capogrossi, che riesce a portare negli Stati Uniti, dei suoi contatti con i grandi come Pollock, Jasper Johns, Alexander Calder, Cy Twombly e altri, che riuscirà così a portare ed esporre in Italia.

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