La sua insegnante: «Le lacrime trattenute a stento»
PADOVA. «Arianna è da sempre stata un'alunna impegnativa. Mi ha disarmato l'insistenza con la quale lei pretendeva fin dai primissimi giorni risposte e spiegazioni dettagliate sul cromosoma "x" in più che la rendeva tanto diversa agli occhi del mondo. Arianna mi spiegava che questa "x" in più proprio non la voleva. Avrebbe anche accettato di tagliarsi un dito, una mano se avesse potuto sapere dove era localizzata per eliminarla definitivamente e sentirsi come tutti.
Arianna ha sempre saputo toccare le corde del cuore a tutti con la semplicità e la sincerità con cui cercava realmente risposte a quesiti esistenziali.
Una famiglia non qualunque ha fatto da sfondo a questo percorso di 5 anni in cui, la normalità che esigeva nel trattamento, cozzava contro un "bicchiere sempre mezzo vuoto" letto a suo sfavore, dove erano evidenti tutte le cose che non poteva fare o avere rispetto ai suoi coetanei o alle due sorelle di pochi anni più grandi di lei.
Arianna ha sostenuto un esame orale eccellente esponendo la sua tesina sul periodo della Bella Epoque che l'aveva particolarmente interessata ed intrattenendo la Commissione raccontando il percorso vissuto in questi 5 anni con lo sfondo di immagini che hanno immortalato i momenti più significativi vissute con le sue compagne di classe.
Ho guidato un colloquio concordandolo con Arianna che aveva deciso e scelto di raccontarsi anche nel suo percorso personale.
C'è stata davvero una sentita commozione tra i docenti della Commissione quando alla fine Arianna ha concluso che questo cromosoma più che essere una semplice "x" in più, rappresenta per lei un "x"factor !!!
Avrei molto da raccontare di Arianna senza togliere nulla alle altre 3 nostre alunne con sindrome di down che si sono tutte impegnate nei cinque anni ed in questi giorni stanno dando il massimo negli esami finali; ma ciò che mi ha spinto a scrivere queste parole è la convinzione che non è così usuale trovare tanta consapevolezza dentro da un alunno con disabilità e soprattutto per poter mettere in luce il lungo percorso intrapreso e concluso con l’esame che ha davvero lasciato una lezione di vita importantissima non solo a me.
Le lacrime trattenute a stento dei colleghi interni ed esterni (e alcuni a detta delle alunne delle maturande sono proprio "ruvidi") hanno sottoscritto questo mio pensiero.
prof. Raffaella Tesserin
docente di sostegno istituto Ruzza
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