La svolta con la Serenissima e l’arrivo della famiglia Pisani

gli ultimi secoli
Il salto di qualità per Stanghella e il suo territorio avviene sotto il dominio della Serenissima, come accade per l’intero Padovano: quando la Repubblica di Venezia, dopo un’aspra lotta, sconfigge definitivamente la signoria dei Carraresi, ultima rimasta a opporsi in terraferma. C’è al riguardo una data-chiave: il 12 agosto 1468, vengono messe all’asta le proprietà terriere del ramo padovano della casa d’Este, costretta a svendere per pagare i pesanti debiti accumulati, come accade all’epoca a non poche famiglie nobili decadute. A partecipare all’evento c’è anche la famiglia veneziana dei Pisani, una delle principali della Serenissima, la quale per 1.210 grossi (la moneta in vigore all’epoca) acquista una vasta area all’interno della quale rientra l’intero territorio di Stanghella; e subito dopo avvia una capillare opera di bonifica, impiantando una grossa azienda agricola. Così la zona fa un notevole salto di qualità rispetto al sofferto passato, e per gli abitanti si presenta finalmente un’alternativa stabile. La proprietà rimane per generazioni in mano alla famiglia; i proprietari nel Settecento si fanno anche costruire tanto di villa, che nei primi anni del secolo successivo avrà l’onore di ospitare un super-vip del tempo: niente meno che Napoleone e Giuseppina Beauharnais, come tiene a ricordare una lapide nel muro.
In ogni caso l’intervento e la presenza dei Pisani lasciano il segno: un loro registro di inizio Settecento consente di ricavare una sorta di foto del paese, con un’ottantina di abitazioni parte delle quali in muratura, una bottega di speziale, un’altra dove si vendono pelli, e la chiesa fatta costruire a fine Cinquecento da Alvise Pisani, sempre intitolata a Santa Caterina.
Quella pre-esistente, spiega lo stesso Pisani al vescovo di Padova chiedendogli il nulla-osta all’operazione, è lontana e difficilmente raggiungibile, causa il pessimo stato in cui versano le strade per la maggior parte dell’anno. Il presule, naturalmente, è ben lieto di dare la sua autorizzazione: e così sorge la chiesa che ancora oggi rappresenta il riferimento della vita religiosa della gente di Stanghella. Dalla relazione della visita pastorale che il vescovo di Padova del tempo effettua nel 1619, apprendiamo che la chiesa era dotata di tre altari e di un fonte battesimale. L’attuale parrocchiale viene edificata intorno alla metà di quel secolo. Tra il 1857 e il 1858 vengono aggiunte le cappelle laterali e la cupola. Quest’ultima verrà smontata nel 1956 per regioni di stabilità dell’edificio. —
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