La telefonata del camionista: «L’ho combinata grossa: ho buttato giù la gatta»

L’autista che ha distrutto il monumento in retromarcia è Paolo Fusco: «Ho colpito un obelisco in via Sant’Andrea» L’imprenditore: «È un bravo ragazzo, stava terminando le consegne in centro»

PADOVA. «Scusa capo, abbiamo un problema. L’ho combinata grossa». Sono da poco passate le 13 quando Paolo Fusco, 45 anni, originario della provincia di Salerno ma residente a Ponte San Nicolò, telefona ad Angelo Zucca, titolare della ditta per cui lavora. «Ho urtato un obelisco in via Sant’Andrea. L’ho distrutto». Apriti cielo. Il settantunenne, proprietario della Angelo Zucca Srl Trasporti Distribuzione Magazzinaggio di Ponte San Nicolò, ha compreso all’istante che non si trattava di “un obelisco” qualunque ma “della Gatta” di Padova. Così uno sconosciuto autotrasportatore, con una sventurata manovra, si è trasformato in un piccolo Schettino.

«Aveva appena consegnato la merce al negozio Mango» racconta Zucca, «stava terminando il giro del centro storico. Cosa vuole che le dica, sono cose che possono capitare quando si fa questo lavoro. Certo che rompere proprio quella, non ci voleva».

Angelo Zucca, 71 anni, ha avviato l’attività nel 1961. La sua azienda opera nel campo dei trasporti, inteso come logistica e distribuzione ai negozi.Ha tre dipendenti assunti a tempo indeterminato e poi può contare sul personale di una cooperativa con cui collabora da tempo. «Paolo è una brava persona, lo conosciamo ormai da quattro anni e non ci ha mai dato problemi. Evidentemente qualcosa è andato storto».

Secondo quanto riferito dall’imprenditore, l’autista ha avuto subito la percezione di averla combinata grossa. Ha telefonato al titolare con la voce tremante. «Io non sono padovano» continua Zucca, «ma abito qui da 40 anni e tutti sanno cos’è la statua in via Sant’Andrea». Sulla dinamica? «Beh, credo sia molto semplice. Ha fatto manovra in retromarcia senza accorgersi che c’era. A volte può capitare, purtroppo».

Appresa la notizia è normale che un imprenditore pensi alle conseguenze economiche dell’errore commesso dal suo dipendente: i danni, la copertura assicurativa. «Sì, abbiamo una polizza che ci copre per danni a terzi e il massimale ammonta a 7 o 8 milioni di euro. Non mi preoccupo per questo. Diciamo che era meglio se non accadeva. Ho passato tutto il giorno rispondendo alle telefonate di persone che mi chiedono spiegazioni. Mi sento anche un po’ in colpa ma cosa ci possiamo fare. Quanto al povero Paolo Fusco, lasciatelo un po’ in pace. Forse ha bisogno di superare questo trauma».

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