La tragedia di Conche divide Codevigo Oggi solo una messa

CODEVIGO. Una generazione spezzata. Ricorre oggi il quarantesimo anniversario di una tragedia che ha segnato per sempre la storia della frazione di Conche. Dieci bambini, dai due agli otto anni, morirono tutti insieme, annegando nel canale Novissimo. Il pulmino che li stava riportando a casa dall’asilo finì fuori strada e in un colpo l’acqua se li inghiotti. Morì con loro anche l’accompagnatrice, suor Elvira Pettinato, alla quale qualche anno dopo fu attribuita una medaglia d’oro all’onor civile per il suo sacrificio nel cercare di salvare qualche vita nonostante non sapesse nuotare. Erano altri tempi, quando il barbiere del paese nella pausa pomeridiana di chiusura della bottega, si offriva come autista per la parrocchia. Riuscì a salvarsi, ma il resto della sua vita non fu più lo stesso. La sorte risparmiò solo i due bambini che erano seduti sui posti davanti: Marianna Pozzato ed Ettore Lazzaro. Ancora oggi il loro ringraziamento va ai compianti fratelli Luigi e Antonio Bartella, due pescatori che dalla loro barca videro il pulmino precipitare in acqua e subito accorsero. Alle 20 sull’argine di via della Bonifica, vicino al capitello commemorativo, sarà celebrata l’annuale messa di suffragio. Un anniversario che le famiglie colpite dalla tragedia avrebbero voluto celebrare diversamente. «L’idea», dice Ettore Lazzaro che oggi ha 44 anni, «era quella di allestire una mostra fotografica e celebrare una messa domenica in chiesa alla presenza delle autorità. Un modo per ricordare insieme e trasmettere ai più giovani la memoria collettiva». Tutto questo si farà solo parzialmente.«L’iniziativa purtroppo non è stata gradita da una parte della comunità», aggiunge Lazzaro «perché ritenuta non in linea con il clima della festa dell’asparago».
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