La Venezia di Francesco Guardi

Un ''Il rio dei Mendicanti'' poco più grande di una cartolina è il segno della Venezia di Francesco Guardi: un tratto quasi intimista, minore, tipico della produzione di un artista che solo la storia ha saputo elevare a uno dei massimi esponenti del vedutismo lagunare del '700.
A Guardi, in occasione dei 300 anni dalla sua nascita avvenuta il 5 ottobre 1712, Venezia dedica una mostra che, negli spazi del Museo Correr e promossa dalla Fondazione Musei Civici, presenta oltre 70 dipinti e una cinquantina di disegni, summa di una produzione molto vasta e segnata da più sfaccettature. Una esposizione, curata da Alberto Craievick e Filippo Pedrocco, che giunge a quasi cinquant'anni dalla grande mostra che Venezia aveva dedicato a Guardi nel 1965.
La rassegna si apre con due dipinti che ritraggono l'artista, uno di Giuseppe Bertini mentre Guardi vende i suoi quadretti in piazza San marco, l'altro di Pietro Longhi, a indicare le scarse notizie e documentazione relative a un pittore che in vita non aveva certo avuto la notorietà poi a lui riservata nei secoli successivi.
Cinque le sezioni: il pittore di storia; le prime vedute; paesaggi e capricci; feste e cerimonie; l'ultimo Guardi. E proprio in quest'ultima parte ci sono quei dipinti che tanto l'hanno reso famoso, centrati su quella città che gli dette i natali e nella quale morì il primo gennaio 1793.
Tra le opere in mostra, sedici sono quelle che per la prima volta vengono esposte in Italia.
La mostraè aperta fino al 6 gennaio 2013.
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