La verità sui costi dell'elicottero dell'Esercito usato per celebrare Sant'Antonio da Padova

PADOVA. "Elicottero dell'Esercito italiano, quindi a spese nostre, credenti e non credenti. Lo trovo molto scorretto", scrive Maurizio. "Soldi ben spesi, direi", rintuzza sarcastico Mirko. "Vorrei proprio sapere quante migliaia di euro hanno speso per sta gran bueada", ironizza Luigi in dialetto.
Molti commenti di questo tenore, sui social, a seguito del volo dell'elicottero militare che sabato 13, in occasione della ricorrenza del Santo, ha trasformato la "solita" cerimonia annuale in un qualcosa di profondamente diverso, se si vuole anche divisivo. Il culto di Sant'Antonio, radicatissimo in città e in tutto il veneto, in realtà mondiale, non è sono un fatto di credenti e fede, è parte integrante della storia e della vita quotidiana di Padova.
Video. Sant'Antonio sorvola la sua Padova: il reliquiario in elicottero
La cerimonia in Basilica si è risolta in una processione "interna" al luogo di culto, ma la parte spettacolare e condivisa, in tempi di Fase tre, è stata senz'altro il volo in elicottero del reliquario del Santo.
La risposta ai dubbi. partiamo subito dal punto principale: nessun costo aggiuntivo, per questa iniziativa. Il reliquiario del Santo è stato caricato si un NH-90, un elicottero di ultima generazione in dotazione all'Esercito Italiano utilizzato principalente per il trasporto dei soldati, ma anche per il carico di materiali. La presenza di un gancio baricentrico lo rende ancora più versatile come mezzo. Può ospitare, oltre ai due piloti, anche sino a sedici soldati equipaggiati.
L'elicottero usato sabato per la "processione aerea" è in dotazione al Quinto reggimento Aves Riges di stanza a Casarsa della Delizia, nel Pordenonese.
Qui sotto la sua scheda tecnica
L'Elicottero da trasporto tattico NH-90 è un aeromobile di nuova generazione prodotto dal consorzio industriale NHI (NATO HELICOPTER INDUSTRIES), nato da requisiti operativi comunemente espressi in ambito NATO da Italia, Francia, Germania, Olanda, e Belgio.
È in grado di operare con successo nei moderni scenari operativi (Te. Op. afgano), nei quali l'elevato livello tecnologico dei sistemi imbarcati rappresenta una caratteristica fondamentale ed irrinunciabile atta a garantire il soddisfacimento di requisiti tecnico-operativi sempre più stringenti.
La versione TTH (Tactical Transport Helicopter) è stata concepita, sviluppata e realizzata per essere in grado di svolgere missioni su ogni tipo di terreno, rispondendo a tutti i requisiti specifici previsti per gli elicotteri da trasporto tattico, assicurando un elevato coefficiente di disponibilità operativa.
Le caratteristiche di elevata flessibilità e versatilità dell'NH-90 TTH, ne consentono una facile e rapida riconfigurazione tale da permettere lo svolgimento dei seguenti tipi di missione:
- trasporto tattico di unità di fanteria;
- trasporto logistico;
- operazioni speciali;
- trasporto materiali;
- operazioni di recupero al verricello;
- trasporto sanitario;
- trasporto di un veicolo tattico leggero.
Inizialmente, l'Esercito aveva pensato di utilizzare un AB-205, ma poi la scelta è ricaduta sull'NH-90 perché più spazioso.
Il Quinto Reggimento Aviazione. Ha la sua sede presso l’Aeroporto Militare intitolato all’eroe della 1^ Guerra Mondiale, il Magg. M.O.V.M. Francesco Baracca a Casarsa della Delizia in provincia di Pordenone.
Il 5° reggimento Aviazione dell'Esercito “RIGEL” è una unità posta alle dirette dipendenze d’impiego del Comando Brigata Aeromobile “FRIULI”. La missione del 5° Reggimento AVES “RIGEL” è quella di supportare, con i propri elicotteri AH-129D, UH-90A e UH-205A, le operazioni aeromobili e aero-meccanizzate in Patria e all’estero nei Teatri Operativi e di perseguire il mantenimento delle proprie capacità operative attraverso l’esecuzione delle attività addestrative. Inoltre fornisce con propri assetti H24 e 365 giorni all’anno, supporto alle istituzioni, ovvero a favore della collettività come nel caso di circostanze di pubblica calamità e in altri casi di straordinaria necessità e urgenza.
Nessun costo suppletivo. La richiesta di poter utilizzare un elicottero per il sorvolo del reliquario di alcuni luyghi simbolo di Padova e dell'emergenza Covid in provincia è stata avanzata direttamente da padre Oliviero Svanera, rettore della Pontificia Basilica di Sant'Antonio da Padova. La richiesta è stata inoltrata allo Stato maggiore dell'esercito (SME il suo acronimo) che l'ha girata per competenza territoriale al Comando Forze operative nord di Padova.
Il Comando Forze Operative Nord (COMFOPNORD) è un Comando multifunzione, a valenza interregionale, con una struttura che attribuisce ad un unico Comandate le risorse e le capacità per gestire, in maniera sinergica e con visione unitaria, le problematiche nei settori operativo, territoriale ed infrastrutturale, nell’ambito della propria area di responsabilità, avvalendosi, rispettivamente, del Comandante della Divisione “Vittorio Veneto”, del vice Comandate per territorio e del vice Comandante per le Infrastrutture.
Nel corso del 2016 l’Esercito Italiano ha affrontato una sostanziale riorganizzazione della propria struttura di comando, tesa a superare gradualmente il modello precedente caratterizzato da aree funzionali omogenee per le funzioni operative, territoriali ed infrastrutturali. Con il Piano di Revisione dello Strumento Militare Terrestre, pertanto, si è inteso costituire il Comando Forze Operative Nord (COMFOP Nord) come Alto Comando a valenza interregionale e multifunzione con competenze e responsabilità in ambito operativo, territoriale ed infrastrutturale.
Le spese del volo. Per poter mantenere il brevetto di volo, i piloti dell'Esercito devono fare un numero prefissato di ore. Ogni anno vengono fissati gli obiettivi per il mantenimento dei brevetti e il relativo programma di finanziamento. Dunque, evidente che il volo è stato fatto per così dire su richiesta, ma altrettanto evidente che i piloti si sarebbero comunque addestrati su altre mete e altri percorsi.
Il volo effettuato su Padova ha omaggiato alcuni luoghi simbolo cone l'ospedale di Schiavonia, il paese di Vo e Merlara, dove molti anziani sono morti di Covid-19 nella locale casa di riposo.
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