Lago, con la spinta del digitale il made in Italy non ha confini

Boom di contatti e ordini in salita del 30% nell’ultimo trimestre grazie all’on line «Secondi al mondo dopo Ikea per numeri su Facebook alla voce forniture design»

«La strategia digitale ci sta facendo fare balzi da gigante: +200% negli ultimi 4-5 mesi i contatti con gli ordinativi che nell’ultimo trimestre segnano +30%» spiega Daniele Lago. Mai fermi: è questa la strategia. Difficile reinventarsi. Eppure, dopo anni di progetti, Lago ha saputo mettere un punto zero e fare ordine.

Nasce nel 2014 il Manifesto, 11 punti con cui l’azienda dichiara semplicità, il credo nelle relazioni umane e il mantra delle tre C: cervello, cuore e coraggio. Il più interessante è però il numero sei, che è vuoto. «Non abbiamo la verità in mano» confessa l’imprenditore. Lago è un’azienda di Villa del Conte (30 milioni di fatturato, 180 addetti e oltre 400 negozi selezionati e 33 monomarca) con un 30% di export e una crescita Italia ed estero di più 15%, nei primi nove mesi, grazie al “fatto-in-Italia”.

Le radici risalgono alla fine dell’800 quando Policarpo Lago inizia la sua attività di ebanista. Poi arrivano le camere matrimoniali e piccole serie di mobili per ingresso. Negli anni ’80 la produzione di estende al living e zona notte. Nel 2006 inizia un nuovo viaggio. Entra in gioco Daniele, ultimo di dieci fratelli: l’azienda da organismo monocellulare diventa pluricellulare ed espande il perimetro. Il cardine resta il design ma come dice il manifesto «il design è il cliente, Lago fornisce l’alfabeto». «Il design ti migliora la vita non solo in casa ma nella tua professione o business: questo è diventato motore di crescita Lago» chiarisce.

Il primo passo è stato andare oltre il singolo pezzo e considerare lo spazio come un sistema, fornendo soluzioni per tutta la casa. Contemporaneamente l’azienda si focalizza sul green: progetta in modo consapevole e valuta gli impatti. Il secondo step riguarda la rete distributiva. Accanto ai rivenditori, si moltiplicano i Lago store e si sperimenta. Nascono nel 2009 gli Appartamenti Lago, veramante abitati e che aprono periodicamente le porte a visitatori per eventi (oggi sono 13 ma l’obiettivo segna 20). Lago ha poi lanciato un nuovo progetto retail, sperimentando le integrazioni. A Milano è nato Open: format con store, libreria, ristorante e spazio di co-working. La Spa sta, inoltre, implementando il concetto interior per uffici con “Lago at work”. Dopo casa, retail e lavoro, è nato anche “Lago Welcome” dedicato ai piccoli alberghi diffusi del circuito Airbnb. Lanciato ad aprile, si stimano 22 nuove aperture. A giorni, a Barbizon in Francia, meta di collezionisti d’arte grazie alla Bershat Gallery di Barbizon e Atlanta, apriranno le porte sette appartamenti Lago per ospitare appassionati e artisti. Già avviato, infine, il progetto “Lago Inside” dove la Spa non figura nell’insegna ma sposa brand e mobili a negozi “scelti” come il coffee shop Dolcezza Bonhill a Londra o il Coffee Studio 7Gr a Milano. Da poco è stato infine lanciato il community table: un lungo tavolo che si trasforma, da materia ad acceleratore di relazioni. «Vogliamo costruire una macchina per diffondere il verbo: dopo Ikea, siamo i secondi al mondo su Facebook per numeri, alla voce forniture di design. Stiamo incrociando marketing, produzione, comunicazione».

Eleonora Vallin

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