L’agopuntore preferito dai ricchi è un cinese abusivo senza laurea

Blitz della Guardia di finanza in via Boccaccio a Terranegra: sequestrato tutto il materiale L’ammissione: «Sono bravo ma non posso esercitare». Era un soggetto sconosciuto al Fisco
Di Enrico Ferro

«Io sono bravo ma qua non posso esercitare». Davanti ai finanzieri che si sono presentati alla porta del suo studio ha spalancato le braccia e ammesso tutte le sue colpe. Del resto, i due dati sono inequivocabili. È tra i migliori agopuntori della città. Lo dimostra il numero e soprattutto la qualità della clientela: avvocati, notai, liberi professionisti, persino medici. Purtroppo non ha nessuno dei documenti che servono per praticare questa medicina alternativa. C’è poi un terzo problema non da poco: questo professionista dell’agopuntura è uno di quelli che i finanzieri definiscono “soggetti sconosciuti al Fisco”. Ora sul suo conto è stato avviato anche l’accertamento fiscale, perché pare non abbia mai pagato nemmeno un euro in tasse.

I militari del Gruppo di Padova della Guardia di Finanza, dopo alcuni servizi di osservazione, controllo e pedinamento, hanno scoperto un cinese che operava abusivamente come medico agopuntore. Non ha una laurea in medicina, non ha mai sostenuto l’esame di Stato per l’abilitazione alla professione medica e non è iscritto all’ordine dei medici. Tutte condizioni indispensabili per praticare l’agopuntura.

Durante gli appostamenti i finanzieri hanno avuto modo di osservare il via-vai di clienti che entravano e uscivano dal locale, che si trova al piano terra di un condominio di via Boccaccio, zona Terranegra.

Lo spazio era stato adibito, di fatto, a studio medico. Con sala d’attesa e stanze per la terpia. Durante la perquisizione sono stati sequestrati medicinali e unguenti made in China, materiale divulgativo relativo all’agopuntura e oltre 2.500 aghi per la pratica dell’agopuntura.

L’uomo è stato denunciato per il reato di esercizio abusivo della professione medica. È bene ricordare che l’agopuntura, al pari della fitoterapia e dell’omeopatia, sono sancite come atto medico e oggetto di attività riservata di esclusiva competenza e responsabilità professionale del medico.

Molto più grave è invece la situazione dal punto di vista fiscale. Secondo quanto raccolto dai militari delle Fiamme gialle l’agopuntore si faceva pagare dai 40 ai 60 euro per 45 minuti di terapia. Perché si sono accesi i fari della Guardia di finanza? Per una ricevuta non consegnata. Uno dei nuovi pazienti, arrivato lì grazie al passaparola, lo ha denunciato ai finanzieri.

Dagli accertamenti nati in seguito sono emerse tutte le contraddizioni che caratterizzavano la sua attività. Bravissimo ma senza titoli. Quindi abusivo.

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