L’Anas ha già risarcito la vittima dell’incidente

L’inchiesta sulle condizioni di carreggiata e segnaletica della strada dei Vivai in occasione del tragico impatto del 2010: sono stati versati 170.000 euro
Di Cristina Genesin

SANT’ANGELO DI PIOVE. Rischiano il processo per il tragico incidente costato la vita a due ragazzi – morti bruciati il 25 marzo 2010 in un tratto della strada dei Vivai considerata a “grande rischio”, all’altezza dello svincolo a Sant’Angelo di Piove – i cinque imputati tutti con ruoli diversi nel cantiere che fu allestito per la risistemazione del tracciato. Ma la decisione del gup padovano Mariella Fino è slittata al prossimo 10 aprile perché, nel frattempo, Anas (spa del Ministero dell’Economia, socio unico, gestore della rete stradale e autostradale di interesse nazionale) ha chiuso la trattativa e pagato a titolo di risarcimento ben 170 mila euro alla famiglia del venticinquenne Luigi De Agostini di Cavarzere (tutelata dal legale Marina Infantolino): è il guidatore dell’auto che, involontariamente, imboccò lo svincolo di uscita contromano. Fu responsabilità sua? Solo in parte: c’è stato il riconoscimento di un concorso di colpa tanto che la compagnia assicuratrice del conducente ha già erogato un risarcimento ai familiari dell’amico Marco Birolo, 24 anni pure di Cavarzere, passeggero della macchina. Tuttavia la spa ha preferito anticipare un ristoro economico a una delle due vittime (solo De Agostini perché non si può essere risarciti due volte) probabilmente per “alleggerire” la posizione degli imputati chiamati a rispondere di cooperazione in omicidio colposo in quanto «... avrebbero di fatto creato le condizioni per cui Luigi De Agostini, proveniente da Padova e alla guida della propria Punto, tratto in errore da anomalie e irregolarità del tratto stradale, imboccava contromano la bretella di immissione nella strada dei Vivai ... venendo a collidere con la Bmw condotta da Luca Griggio». Bmw che procedeva nell'opposto senso di marcia lungo la strada dei Vivai. Il procedimento penale, che pure era stato avviato a carico di Griggio, 41 anni di Saonara, è stato archiviato. Restano sul banco degli imputati l'ingegnere Nicola Prisco, 47 anni di Mira (Venezia), tecnico dell'Anas del Compartimento per la viabilità del Veneto e responsabile del procedimento per quanto riguarda i lavori del terzo lotto dell'arteria; il geometra Rocco Capece, 51 anni di Picerno (Potenza), direttore operativo del cantiere per l'Anas; l'ingegnere Rocco Mastromattei, 36 di Arce (Frosinone), direttore dei lavori per l'Anas; l'ingegnere Giuliano Fabio, 39 anni di Acireale, direttore dei lavori per la ditta Cogip; Giuseppe Costanzo, 19 anni di Sant'Agata Li Battiati (Catania), amministratore unico dell'impresa appaltante Cogip. Il consulente tecnico Agostino Chinello, su incarico del pm Sergio Dini titolare dell’inchiesta, aveva rilevato come risultasse pericoloso, per la conformazione inadeguata della carreggiata, il tratto che si sviluppa lungo 5,680 chilometri fra Liettoli di Campolongo e Piove, con due corsie di marcia da 3,75 metri e due banchine laterali che misurano un metro e 50 centimetri per un totale di larghezza della sede pavimentata di 10,50 metri caratterizzata da tre viadotti. E aveva pure sottolineato l'assenza di illuminazione, la mancanza di modulari per segnalare la curva e l’assenza di catarifrangenti.

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