Lara ha bisogno di un rene, l’amica Letizia glielo dona

MONSELICE. È un’amicizia profonda quella che lega Lara e Letizia, suggellata dal “regalo” di un organo: il gesto di Letizia, che ha fatto dono di un rene, ha ridato nuova vita all’amica Lara che da diversi anni era sottoposta a dialisi per insufficienza renale.
Si conoscono praticamente da sempre le 48enni monselicensi Lara Martello e Letizia Guglielmo, la loro storia ha radici lontane: parte dai nonni che vivevano nello stesso stabile fino ad arrivare alle madri che le hanno partorite insieme in ospedale, a soli tre giorni di distanza (Lara è nata il 6 settembre mentre Letizia il 9).
Sembra quasi destino che debbano diventare amiche: anche se non si vedono sempre a causa di frequentazioni e interessi diversi sanno di esserci sempre una per l’altra. Nel 1999 Lara comincia a non sentirsi bene, ad accusare diverse cefalee e problemi di pressione e, in seguito a una visita ginecologica con indirizzamento da un nefrologo, scopre di soffrire di insufficienza renale.
Nel corso del tempo la salute dei suoi reni si aggrava tanto da rendere necessario nel 2010 l’entrata in dialisi: Lara comincia a trascorrere le sue notti attaccata a una macchina e la qualità della sua vita peggiora drasticamente, si sente quasi devastata, priva di forze. «Vedendo la sua sofferenza» racconta Letizia «e sapendo che, pur essendo in lista da tempo, non sarebbe arrivato a breve alcun rene per il trapianto, mi è venuto spontaneo offrire il mio, un gesto che avrebbe potuto fare qualsiasi persona. Per me la salute è il dono più prezioso di cui una persona dispone e, ritenendomi fortunata perché nella mia vita non sono mai stata male, ho voluto fare la mia parte, una scelta che rifarei mille volte perché dando così tanta felicità ho ricevuto un bagaglio di emozioni così intense da esserne quasi sovraccaricata».

È il 2015 quando Letizia avanza la sua proposta ma l’amica inizialmente rifiuta. Solo dopo diversi mesi (e diversi tentativi di convincimento) Lara cede e a marzo dell’anno scorso iniziano i primi esami per scoprire la compatibilità. «Avevamo lo stesso gruppo sanguigno» spiega Letizia «e questo era già di buon auspicio, ma doveva esserci anche la compatibilità immunitaria. Lara aveva subito delle trasfusioni di sangue e aveva più anticorpi del dovuto a complicare l’affinità, ma tutto è filato liscio. Io me lo sentivo fin dall’inizio che saremmo state compatibili». È il sette aprile e si profila all’orizzonte il giorno dell’intervento al Centro Trapianti di Padova. «Sono entrata in sala operatoria che piangevo» racconta Lara «avevo paura che succedesse qualcosa a Letizia. Ho provato un sollievo grandissimo quando l’infermiera mi ha detto “Lei sta bene, ora prepariamo te”».
L’operazione è andata alla grande, il rene ha subito iniziato a funzionare a dovere: Letizia, che ha subito una laparoscopia non invasiva, è uscita dall’ospedale addirittura un giorno prima e Lara già dal primo post operatorio si è sentita indubbiamente meglio. «Ho molte più energie» esulta Lara «prima ero perennemente stanca mentre adesso ho una vita frenetica. La mia famiglia è alle stelle: sono passata da buona parte della giornata a letto priva di forze a un ritmo intenso, animata da una grande voglia di fare. Mentre prima i miei nipotini dovevano lasciarmi riposare, ora si divertono a fare la lotta con me. Letizia, con il suo gesto, mi ha letteralmente fatto rinascere». Le due amiche, per celebrare il trapianto perfettamente riuscito e la loro amicizia più forte che mai, hanno posato per il fotografo amatoriale monselicense Manuel Favaro che le ha ritratte, felici e sorridenti, a passeggio per la città.
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