L’arbitro e la bisbetica in bianco e nero con Accorsi e Geppi

Siamo in Sardegna, ma il bianco e nero dipinge uno spazio che non esiste, un tempo sospeso, un’atmosfera conosciuta eppure irreale. Quasi a ritrarre la distanza che separa il mito del calcio dalla sua vita terrena. Il regista sardo Paolo Zucca ha scelto di girare “L'Arbitro” in bianco e nero per alzarsi da terra e raccontare il gioco da lontano, con tutta la religione e la ritualità che lo caratterizzano. Ieri pomeriggio, a Villa degli Autori, il cast del film - che è il seguito dell’omonimo cortometraggio - era al completo: c’era Stefano Accorsi, il protagonista che interpreta Cruciani, arbitro ambizioso; Geppi Cucciari (nella foto), la figlia “bisbetica” di un allenatore cieco (Benito Urgu, presente ); Alessio di Clemente, arrogante “fazendero” alla guida della squadra “forte” della terza categoria sarda, e il comico sardo Jacopo Cullin. il film debutterà nelle sale il 12 settembre e la critica lo giudica già come un ottimo ritorno della commedia all’italiana. «Quando Zucca mi ha proposto di interpretare il protagonista non ci credevo», ha detto Stefano Accorsi , «Ma l’idea del bianco e nero, il cortometraggio precedente e la sua testardaggine mi hanno convinto». «Il mio personaggio è una testa dura, un arbitro intransigente che sogna una brillante carriera nel calcio ma alla fine si lascia corrompere dal denaro e, per punizione, viene spedito agli inferi della terza categoria». Zucca confessa di essersi letto a fondo tutta la storia di Calciopoli ma nell’ “Arbitro” non ci sono denunce. «Ho accettato il mio ruolo», ha detto Geppi Cucciari , «perché Zucca è riuscito a mettere insieme un cast di attori molto diversi fra loro e li ha fatti lavorare nella mia terra, la Sardegna: un posto magnifico». Riguardo a Geppi, il regista ha spiegato senza mezzi termini il perché della sua scelta: «Cercavo una bisbetica, e non poteva che essere lei».
Silvia Zanardi
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