L'arte perde Vecchiato istinto, fiuto e passione da grande talent scout

Dante Vecchiato, il gallerista padovano morto a 54 anni
Non ha scelto una notte qualsiasi per andarsene, il padovano Dante Vecchiato. Non solo ieri era il giorno più buio dell'anno, il giorno del solstizio d'inverno ma, fenomeno di rarità assoluta, all'alba avveniva l'eclissi di luna. Nato il 4 novembre 1956 a Cadoneghe, Dante Vecchiato è spirato all'ospedale di Padova alle 4.50 dopo una lunga malattia tenuta affettuosamente al riparo dal clamore dai suoi cari. Dante Vecchiato: un nome storico per la città di Padova e per tutto il mondo dell'arte. Titolare delle omonime quanto prestigiose gallerie d'arte, le più famose con sede a Padova e a Milano. Vecchiato è stato indiscutibilmente un punto di riferimento artistico per il Veneto. Dopo aver frequentato l'istituto d'arte Pietro Selvatico e l'Accademia delle Belle Arti di Venezia, pochi lo sapranno, ma Dante entra nel mondo dell'arte come rappresentante di cornici. Lavoro che in realtà lascerà molto presto, perché grazie alla sua grande passione e all'intuito riuscirà ad aprire la sua prima galleria non ancora trentenne e proprio nel centro storico di Padova. Da lì la sua strada è tutta in progressione e costellata di grandi successi. Vecchiato passa presto da una linea che lui stesso definisce "più commerciale", riferendosi alle opere di Guidi (autore che coincide con la sua prima opera acquistata), Cantore, Fiume e Cascella, ad una sua ricerca più intima, più personale, basata esclusivamente sull'istinto in cui egli crede fermamente. Farà sempre e solo scelte che rispecchiano il suo modo di sentire e vivere l'arte e i nuovi linguaggi espressivi, a cui è molto vicino. Sceglie così di "pensare differentemente", come amava dire, proponendo nelle sue gallerie di Padova e Milano, tra gli altri, Fontana, Burri, Afro, Sironi che si alterneranno presso la galleria con importanti personali. In particolare per Lucio Fontana Dante Vecchiato proverà una profonda e personale ammirazione. Due le grandi passioni di Vecchiato: l'arte e i motori. Forse in pochi lo sanno ma correva in moto e con ottimi risultati. Grande talent scout: molti gli autori che hanno avuto fortuna grazie al suo intuito. Una su tutti è l'artista Rabarama. Storia vuole che Vecchiato ne veda per caso una scultura e se ne innamori, riconoscendone da subito il potenziale, ma soprattutto riuscendo in pochissimo tempo a conquistare il favore del pubblico e della critica internazionale. Vecchiato è tra i primi a scoprire negli anni '90 i nuovi talenti orientali, cinesi e indiani, anticipando su tutta la linea le future tendenze artistiche del mercato. Oltre a promuovere le nuove generazioni artistiche, riesce a proporre al pubblico veneto i grandi nomi dell'arte internazionale: indimenticabili per Padova le esposizioni di Andy Warhol, Jean-Michel Basquiat, Keith Haring, il gruppo del Nouveau Realisme con il suo grande amico Arman. Inaugura negli anni degli spazi espositivi importanti: dalla storica sede di Padova a quella di Milano, per poi spostarsi a Forte dei Marmi, Cortina, Porto Cervo, locations in cui si esprime con il carisma del grande gallerista e curatore. Ha vissuto la sua vita ed il suo lavoro con passione e forza, riuscendo a coinvolgere e motivare le persone che con lui hanno vissuto e lavorato. Moriva all'alba, Dante Vecchiato, quando l'eclissi di luna dipingeva il cielo di rosso. Come se anche il cielo volesse dare a quest'uomo - che ha vissuto tra i colori delle opere d'arte - il suo saluto, con un'ultima pennellata di colore. Il mondo dell'arte, non solo del Veneto, è in lutto. I funerali saranno celebreranno domani 24 dicembre alle 11 presso la parrocchia S. Bonaventura di Cadoneghe con partenza alle 10.30 dall'obitorio.
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