«L’attico a Jesolo? Non è di Vazzoler» In aula il costruttore delle torri Drago

La procura ne è convinta: il costruttore veneziano Domenico Nico Finotti, “patron” dell’operazione Torri in piazza Drago a Jesolo, sarebbe un prestanome per mascherare la reale proprietà del superattico (in una delle due torri jesolane) finito sotto sequestro come altri beni milionari del faccendiere-dentista Alberto Vazzoler, a processo per riciclaggio internazionale davanti al tribunale di Padova. Una lettura tutt’altro che condivisa dalla difesa dell’imputato veneziano ma padovano d’adozione, tornato in carcere il 15 novembre. Difesa (il penalista Francesco Murgia e la collega Maria Grazia Stocco) pronta a chiamare in aula come testimone Finotti che, dall’antica amicizia con il quasi concittadino (Finotti è di San Donà, Vazzoler di Musile) ha avuto non pochi grattacapi. A partire da una perquisizione quando il dentista-faccendiere venne arrestato il 25 maggio 2018 per non parlare dei mesi successivi quando, a colpi di ricorsi, ha cercato (finora invano) di ottenere la restituzione del superattico di cui sostiene di avere la proprietà attraverso la società Mare Calmo. Ieri, in aula, Finotti ha spiegato: tutti gli appartamenti delle Torri sono della Drago srl (Finotti è presidente del cda) e con Vazzoler aveva concordato la costituzione della società Mare Calmo che l’11 aprile 2017 ha acquisito l’attico della torre Mizar. Vazzoler (tramite la società monegasca Fondazione Vazzoler) si era impegnato a versare 250 mila euro annui per 10 anni (saldati solo il 2016 e 2017), comprando così le quote di Mare Calmo che – ha sostenuto il teste – fanno capo a lui e a Emma srl (srl di Finotti, della moglie Rosanna Girardi e dei due figli). E allora, ha insistito il pm, perché Vazzoler avrebbe pagato due milioni e mezzo per quella casa da sogno? In una telefonata, intercettata il 7 marzo 2017, Vazzoler dice «a Jesolo abbiamo pagato l’appartamento due milioni e mezzo di euro». In evidente disagio in tribunale, Finotti ha poi raccontato che Vazzoler si era reso disponibile ad anticipare dei soldi per liquidare la compagna di un suo ex socio (defunto) che vive a Cuba. Ecco spiegato un bonifico tra Italia, Croazia e Cuba tramite l’avvocato croato Dubravko Zeljko (indagato) come risulta da una sua mail.
Domanda della procura e del tribunale: perché nulla risulta in contabilità? Affaticato dalla lunga testimonianza Finotti è uscito dall’aula, ammettendo: «Ho fatto male a fidarmi... Conoscevo la famiglia, sapevo che era un medico, mi disse di essere titolare di una ditta in Cecoslovacchia e di una società che commercializzava oro e preziosi a Dubai con una socia (Elena Manganelli Di Rienzo, pure indagata)... Tutto questo mi ha procurato solo guai». Di nuovo in aula il 23 gennaio. Vazzoler, sempre presente, è rientrato nella sua cella del Due Palazzo scortato dalla polizia penitenziaria dopo aver mandato dei bacini alla sua fidanzata Silvia Moro (indagata a Venezia). Come sempre elegantissima. —
Cristina Genesin
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