L’aviosuperficie è scomparsa Sarà il park dell’Iperlando

L’associazione “Ali sul Graticolato” ha dovuto trasferire i propri velivoli altrove  «Ma non abbiamo perso le speranze di disporre di una parte dei tredici ettari» 



Le Ali non volano più sul Graticolato. Da qualche settimana l’aviosuperficie di via Straelle è chiusa e l’erba incolta ha preso il posto della pista e degli hangar. Tredici ettari di terreno verde con destinazione ad attività sportive, una pista da 600 metri ed ampi spazi per numerose attività: l’aviosuperficie, gestita dall’associazione “Ali sul Graticolato” negli anni era diventata un punto di riferimento per gli appassionati di ultraleggeri e non solo.

Ma l’area è stata acquistata dal gruppo Lando e l’associazione, dopo il passaggio di proprietà, ha dovuto abbandonarla , trasferire gli aerei e smantellare gli hangar. «È stata dura dopo tanto tempo abbandonare Camposampiero» conferma Alvise Guerra, responsabile dell’associazione «Qui avevamo creato un gruppo di appassionati molto affiatato e vi facevano base circa una ventina di ultraleggeri». Velivoli di ultima generazione, spiega Guerra, tecnologicamente avanzati, e molto più gettonati dei vecchi Cessna o Piper, con l’unica limitazione del numero di posti disponibili, al massimo due. Il costo può variare dai 10 mila ai 300 mila: « Quindi, a volte vengono, considerati come una seconda auto. Gli ultraleggeri possono volare a medio-lungo raggio: da qui sono partiti voli per la Russia, l’Europa o il Mediterraneo».

Quindi non solo giri panoramici, l’aviosuperficie di Straelle era un appoggio per molti piloti e per tanti gruppi. «Venivano qui da noi molti appassionati di modellismo per far volare i loro aerei o piloti di deltaplani; c’erano falconieri che portavano qui i loro falchi ma anche elicotteristi. Inoltre» continua Alvise Guerra «la pista poteva servire, in caso di emergenza, per gli elicotteri e per la Protezione Civile. Ed aggiungo, qui non disturbavamo nessuno perché i voli erano concentrati perlopiù nei week-end e non avevamo attivato alcuna scuola di volo».

Negli anni si erano svolti anche concerti, raduni di moto e feste, in collaborazione con il Comitato Straelle che proprio nell’ex scuola elementare, adiacente la pista, ha la propria sede. Sopra il cielo di Straelle, gli ultraleggeri erano ormai di casa. Ma poco prima dell’estate sono stati considerati di troppo.

Perduta la loro “casa”, gli aerei dell’associazione sono stati trasferiti in altre strutture sui Colli, a Montagnana, ad Asiago o in altre località della regione. «Purtroppo, entro breve, anche l’aviosuperficie di Santa Maria di Sala chiuderà i battenti» fa sapere a Alvise Guerra «quindi l’Alta non avrà più piste nelle vicinanze».

E per il futuro? «Non sappiamo quali siano i progetti della nuova proprietà. Avevamo chiesto la possibilità di spostare la pista e la zona hangar ad est, utilizzando solo una parte dell’area ma, al momento, questa ipotesi non è prevista».

Sulla zona, che confina con l’area commerciale del Parco, non c’è ancora alcun progetto definitivo da parte di Lando ma l’intenzione del gruppo sarebbe quella di migliorare l’accessibilità al centro commerciale e di ampliare i parcheggi, con l’eventualità, per l’amministrazione comunale, di realizzare una strada di collegamento con Rustega, tra le due provinciali.

«Non abbiamo perso le speranze che Lando ci possa concedere ancora una parte dei tredici ettari, anche se dovremo ripartire da zero» conclude Guerra. La speranza, si sa, vola sempre alta. —

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova