Lavori nelle scuole per 670 mila euro «Così ricaveremo le aule anti-Covid»

Muri abbattuti e tramezzi in cartongesso: pronto il piano L’assessora Piva: «Interventi importanti ma reversibili»
Studenti di nuovo in classe nelle scuole professionali di Padova e provincia per preparare gli esami di qualifica e di diploma. All'Enaip di Conselve (corsi per meccanici e servizi commerciali delle vendite) gli alunni hanno seguito le lezioni con la mascherina, seduti dietro a banchi distanziati, 10 giugno 2020. ANSA/NICOLA FOSSELLA
Studenti di nuovo in classe nelle scuole professionali di Padova e provincia per preparare gli esami di qualifica e di diploma. All'Enaip di Conselve (corsi per meccanici e servizi commerciali delle vendite) gli alunni hanno seguito le lezioni con la mascherina, seduti dietro a banchi distanziati, 10 giugno 2020. ANSA/NICOLA FOSSELLA

/ PADOVA

Tramezzi in cartongesso, muri abbattuti, fermi per le finestre, tinteggiature e adeguamento dei bagni. Sono settimane di intensi lavori nelle scuole elementari e medie padovane che si stanno adeguando alle norme anti-contagio per l’emergenza Covid-19. L’obiettivo è arrivare preparati al 14 settembre, data ufficiale di inizio della scuola. Anche se la certezza di concludere tutto ancora non c’è. È certo invece il piano di sistemazione delle aule: «Siamo riusciti a far quadrare tutto, a volte anche ricorrendo a spazi esterni presi in affitto», spiega l’assessora alla scuola Cristina Piva che dopo settimane di tribolazione può finalmente concedersi pochi giorni di ferie.

il contributo europeo

Determinante è stato il contributo di 670 mila euro, autorizzato dal Ministero dell’Istruzione e prelevato dai fondi strutturali europei per il Coronavirus. Ieri la giunta ha approvato i primi interventi: lavori di idraulica e tinteggiatura, per trasformare spazi in aule o allargare le mense. Oppure ancora la realizzazione di pareti in cartongesso e l’abbattimento di altre per dividere in modo più funzionale gli spazi. Lavori che riguardano tutti gli Istituti comprensivi della città, in totale una quindicina di plessi scolastici: «A Padova quasi tutte le scuole inizieranno a pieno regime, c’è da capire se avremo del personale in più per avere piccoli gruppi di alunni anziché classi numerose e operare quindi in maggiore tranquillità. Ovviamente questo non dipende da noi ma dal provveditorato», chiarisce l’assessora.

Gli esempi di interventi

Se le scuole del centro hanno dovuto più spesso far ricorso a spazi esterni, i lavori di sistemazione hanno riguardato per lo più i plessi nei quartieri. Come la scuola media Don Minzoni di Altichiero che ha avuto la necessità di abbattere un muro per ricavare un’aula più grande. Oppure la secondaria Bruna Carazzolo di Ponte di Brenta dove è stata ricavata una nuova aula riducendo l’atrio di ingresso con alcune pareti in cartongesso. Interventi di realizzazione di nuove pareti sono stati già eseguiti alla scuola media Vivaldi di via Moro.

C’è poi chi ha dovuto allargare la mensa come la scuola elementare Lambruschini di Montà: «In questo caso è stato necessario avere più spazio per evitare il triplo turno in mensa, perché dopo ogni pasto va sanificati l’intero spazio ampliando così i tempi per il turn over», spiega l’assessora Piva. Tanto che alcune scuole, come la primaria Nievo di Voltabarozzo, ha dovuto spostare la mensa nella sala comunale in via Vecchia.

interventi reversibili

Ci sono in programma anche interventi più piccoli. Come spostare le lavagne per permettere di avvicinare la cattedra degli insegnanti al muro, visto che le norme prevedono sia distanziata di almeno due metri dal primo banco degli studenti. Oppure mettere dei fermi alle finestre, così da evitarne l’apertura completa e potere quindi avvicinare maggiormente i banchi alle pareti, ricavando maggiori spazi. Tutte le suppellettili necessarie, come cattedre, banchi lavagne ed altro materiale, saranno messe a disposizione dal provveditorato.

«Sono interventi strutturali ma comunque leggeri e reversibili. Per cui se nei prossimi anni sarà necessario tornare indietro si potrà farlo facilmente. Purtroppo in questo periodo dobbiamo adattarci a una situazione che non è programmabile», conclude Cristina Piva. —

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