Messa in sicurezza degli edifici dell’Usl Euganea: «Servono 5 milioni»
Il bilancio: «Possibili solo gli interventi urgenti». Barbiero: «Incolumità sempre garantita, in caso di necessità interveniamo»
Servono più soldi per assicurare la continuità del servizio in sicurezza delle strutture sanitarie dell’Usl 6.
È quanto emerge nelle pieghe del bilancio di previsione dell’Euganea per il 2025: cinque i milioni, sul totale dei 61,6 del Piano di investimenti in edilizia, che non hanno ancora trovato copertura finanziaria.
Si parte da un patrimonio immobiliare importante, composto da ben cinque ospedali, un ex nosocomio e 132 sedi territoriali: molte le strutture datate.
Il documento
«L’analisi del fabbisogno necessario a garantire un livello minimo di manutenzione straordinaria in edilizia ed impiantistica alle strutture aziendali evidenzia una necessità di finanziamento di gran lunga superiore alla disponibilità del budget assegnato all’azienda» si legge nel testo approvato alla fine dell’anno appena concluso «il tetto non garantisce quindi il fabbisogno necessario ad assicurare la continuità di esercizio in sicurezza delle strutture sanitarie attive; il finanziamento reso disponibile, consentirà di eseguire nel 2025 solamente una parte degli interventi di natura urgente e indifferibile, mentre potranno essere perseguiti solo marginalmente, e previa verifica di ulteriore disponibilità, altri interventi di adeguamento funzionale, efficientamento energetico e miglioramento dell’offerta all’utente».
Da qui la necessità di «ricercare ulteriori importanti finanziamenti per garantire una corretta conservazione del patrimonio edilizio ed impiantistico».
In particolare, l’Euganea ha chiesto autorizzazione e assegnazione di uno specifico finanziamento, per un importo complessivo di 2.960.000 euro alla Regione per l’esecuzione di interventi di manutenzione straordinaria alle coperture di più edifici, ovvero del distretto di Albignasego, della comunità La Lanterna di Abano Terme, dei padiglioni 2-7-10 e 13 del complesso sociosanitario ai Colli e della Barchessa di Levante della Villa Imperiale di Galliera Veneta, oggetto di infiltrazioni d’acqua e cedimenti strutturali, alcune delle quali prudenzialmente chiuse.
Per questi lavori, la Regione con seduta della Crite dello scorso 7 ottobre, ha autorizzato l’esecuzione degli interventi senza alcuna copertura finanziaria.
I 5 milioni da ricercare serviranno quindi per lavori quali manutenzione straordinaria di tetti e per migliorare le prestazioni energetiche nella realizzazione degli interventi del Pnrr: «Si tratta di un budget indispensabile per conservare le funzionalità degli edifici tutelando la sicurezza» si legge nel documento.
Il Piano di investimenti per l’anno appena iniziato prevede, inoltre, alla voce “altre immobilizzazioni”, l’allocazione della maggior parte delle risorse a favore dell’acquisizione di arredi necessari all’avvio delle case della comunità e degli ospedali di comunità, da effettuarsi in parte nell’anno in corso e per la restante parte nel 2026.
In programma, inoltre, l’acquisto di un’ambulanza per il pronto soccorso del presidio ospedaliero di Cittadella. In questa categoria sono inoltre compresi 2 milioni per ausili protesici (finanziati e in attesa di copertura).
La voce complessiva ammonta a 2.683.500 euro finanziata dal budget aziendale per 2.335.000 euro.
L’Euganea
«Come Usl 6 non siamo insoddisfatti delle risorse a nostra disposizione dopodiché, per una serie di ragioni, queste non bastano mai» sostiene la direttrice amministrativa Michela Barbiero «basti pensare che ci troviamo a gestire un patrimonio enorme che conta anche immobili datati e questi potrebbero richiedere interventi straordinari per mantenere le strutture in condizioni adeguate. Va anche detto, tuttavia, che se in corso d’opera subentrano problemi di sicurezza, come già successo dopo piogge ingenti, questi lavori acquisiscono la priorità assoluta per cui interveniamo con soldi di bilancio anteponendoli ad altri interventi programmati».
Inoltre, assicura Barbiero, l’Usl è già impegnata nella ricerca di risorse: «Stiamo facendo di tutto per trovarle. Proprio in queste ore abbiamo partecipato a un bando del ministero delle Infrastrutture per l’adeguamento prezzi» rivela «inoltre, presenteremo dei progetti alla Fondazione Cariparo che è sempre molto attenta alle necessità del territorio; altri fondi magari ce li darà la Regione. Quindi abbiamo in programma un piano di dismissione dei beni che non sono più legati all’attività istituzionale che ci consentirà di recuperare risorse da reinvestire, come ad esempio la chiesa in via Beato Pellegrino, ma anche qualche terreno rimasto dopo l’accorpamento delle Usl. Infine, con l’apertura delle case di comunità è possibile che alcune sedi non saranno più necessarie, per cui potrebbero rientrane nel piano».
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