L’avvocatessa e la filosofa diventano fruttivendole

Sono state spinte nella scelta dall’amore per la produzione biologica Banco in Piazza delle Erbe con primizie e prodotti a chilometri zero
Di Felice Paduano
TOME' - BANCO FRUTTA E VERDURA BIOLOGICO. DA SX: JUDITH DE BEER E ALESSANDRA TEZZON
TOME' - BANCO FRUTTA E VERDURA BIOLOGICO. DA SX: JUDITH DE BEER E ALESSANDRA TEZZON

L’avvocatessa diventa fruttivendolo e inizia l’avventura con un’amica filosofa. Capita anche questo quando si è innamorati della natura e dei prodotti della terra. Per la prima volta, dopo quindici anni, in Piazza Delle Erbe, un fruttivendolo, Paolo Graziani, si è ritirato dall’attività e non ha ceduto il banco ad un immigrato del Bangladesh, del Pakistan o dello Sri Lanka, come avviene quasi sempre, ma ad una italiana. Ma la notizia è ancora più interessante perché a gestire la nuova bancarella non è un “fruttarolo” del settore o un contadino della provincia, diventato anche commerciante per guadagnare di più, ma è una giovane avvocatessa, che, da anni, è innamorata della green economy ed in particolare della produzione agricola biologica.

Si chiama Alessandra Tezzon. Un’avvocatessa nota e stimata, che ha deciso di diventare “fruttarola” delle piazze perché appassionata della natura e della vita all’aria aperta. E le notizie relative al cambio di gestione del banco in questione, che si trova a ridosso della fontana piccola situata in mezzo alla piazza, non sono terminate.

L’avvocatessa ha scelto come sua prima collaboratrice non una donna qualsiasi, ma una signora laureata in filosofia, che si chiama Judith De Beer, un’olandese che si è trasferita a Padova da Amsterdam esclusivamente per fare il lavoro della fruttivendola in piazza, sempre a stretto contatto con la gente e con la bella Italia. «Ho fatto questa scelta innanzitutto perché adoro l’agricoltura biologica» assicura Alessandra «Naturalmente quella vera, certificata e controllata continuamente dagli organi competenti. Stare in mezzo alla gente, poi, mi è sempre piaciuto tantissimo. Mi rendo conto che questo nuovo lavoro non è solo bello, ma è anche duro e comporta sacrifici quotidiani. Ma la fatica non mi ha mai spaventato. Anzi mi fa apprezzare ancor di più la bellezza della vita».

Naturalmente al banco dell’avvocatessa si vendono soltanto frutta e verdura a chilometro zero, oppure arance che vengono dalla Sicilia ed uva da tavola dalla Puglia non trattate con concimi chimici. In questi giorni vanno a ruba i pomodorini nostrani coltivati in un’azienda dop di Montagnana oppure i peperoni che arrivano da Zero Branco, nel Trevigiano ed i porri del Camposampierese. Per il momento i prodotti esposti non sono tantissimi, ma è naturale visto che il nuovo banco è in fase di rodaggio.

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