L’avvocato: «Esami rischiosi eseguiti senza che ci fossero atti giudiziari»

L’avvocato Matteo Mion rappresenta i genitori della bimba. E sta chiedendo da giorni le dimissioni della piccola se non ricoverata per motivi di cura: «Sto chiedendo informazioni con raccomanda e telefonate, senza ricevere alcun riscontro dall’ospedale ». Il legale esamina i diversi aspetti della vicenda. A cominciare dai bassi livelli di emoglobina riscontrati sulla piccina, tali da rendere le sue condizioni inizialmente molto serie. «La bimba si è ferita alle 10.45 e sanguinava poco come dimostra la tutina che indossava e che è quasi pulita. I soccorsi sono stati immediati: la mamma l’ha portata subito al Pronto soccorso», precisa il legale, «Il fortissimo sanguinamento si è avuto quando, a Padova, le è stato tolto un coaguolo. Questo spiega il perché dell’emoglobina bassa. Tale intervento avviene solo alle 16, oltre 5 ore dopo l’infortunio». Sulla positività alla coca: «La bimba è stata più in ospedale che a casa e i genitori sono risultati negativi. Chiediamo noi ai medici il perché della coca nel sangue». Sugli esami eseguiti in ospedale: «Il consenso per esami anche pericolosi sulla bimba è stato acquisito senza alcun provvedimento dell’autorità giudiziaria», prosegue Mion, «Un conto è che la risonanza venga fatta perché la piccola stava male, un conto perché c’è il sospetto di maltrattamenti. In tal caso deve essere data ai genitori la possibilità di tutelarsi. Al momento non c’è alcuna atto dell’autorità giudiziaria nei loro confronti. E la procura ospedaliera non esiste. Chiediamo il rispetto delle garanzie minime. E chiediamo le dimissioni della bimba che è giudicata guarita da ben 15 giorni».
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