Le api traslocano in centro città: raccolti 100 sciami

Pochi predatori e condizioni di temperatura ottimali. Ecco perché le api hanno preferito, almeno fino all’inizio dell’estate, la città alla campagna. Come tutte le primavere anche nel nostro territorio si è verificato il fenomeno della sciamatura, durante il quale l’ape regina esce dal suo alveare, accompagnata da alcune decine di migliaia di api, per colonizzare un nuovo ambiente.
Il fenomeno a Padova ha toccato quest'anno numeri da record: spesso infatti le api si spostano dalle campagne verso i centri abitati, non disdegnando abitazioni, sedie, muri, cornicioni, biciclette, alberi, cassonetti di tapparella e persino automobili in sosta. «Il fenomeno dura poco più di un mese e nel 2014 si è protratto fino ai primi giorni di giugno», spiega Alberto Manfrin dell’Associazione Patavina Apicoltori in Padova, «Rispetto al 2013, gli apicoltori incaricati al recupero degli sciami hanno triplicato le uscite e molte di queste si sono verificate anche in città».
Nella sola Padova, per esempio, sono stati raccolti oltre cento sciami, di cui il 40% tra piazza delle Erbe, il municipio e il caffè Pedrocchi, Sant’Antonio e Largo Europa; c’è poi un buon 30% di api recuperate tra il Bassanello e la Guizza e tra Ponte San Nicolò e Camin. La maggior presenza di api in città e nei quartieri è dovuta ad un andamento stagionale anomalo, con un inverno poco freddo ed una primavera anticipata che ha ridestato le piante e le api dal torpore molto prima rispetto al previsto.
Continua Manfrin: «Le api preferiscono le città perché in prossimità alle abitazioni ci sono le condizioni ottimali di temperatura, esposizione al sole e riparo dai predatori. Inoltre sempre più persone decidono di allevare api anche nel centro città o nella prima periferia, sfruttando il piccolo orto o il terrazzo».
L’ApaPad ha collaborato costantemente con le autorità per il recupero degli insetti: di norma la raccolta dello sciame inizia dalla segnalazione del cittadino che contatta i vigili del fuoco (ma anche polizia municipale e carabinieri), che a loro volta provvedono a telefonare agli apicoltori che hanno dato la disponibilità a questo tipo di servizio: il recupero sciami è infatti un’attività di pubblica utilità, che richiede competenza e molta professionalità. Le api sono animali protetti quindi non è possibile ucciderle con insetticidi: la raccolta dell’apicoltore è dunque l’unica operazione possibile. Anche se ora le api hanno “abbandonato” la città, ApaPad resta a disposizione allo 049-8685762.
Nicola Cesaro
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