«Le ex fabbriche abbandonate pericolanti e piene di amianto»

Edifici pericolanti pieni zeppi di amianto, a rischio di crollo, ma a rischio anche di compromettere la salute dei residenti che abitano in via Bordin a Cadoneghe, nell’indifferenza delle istituzioni, che non hanno raccolto i ripetuti allarmi lanciati da alcuni cittadini. Uno di loro, dopo 7 anni dalla prima comunicazione in municipio, ha riscritto in Comune: la sua casa è unita a uno di questi capannoni da una trave. Se questo dovesse implodere (il tetto è già in parte affossato), si tirerebbe dietro anche la sua abitazione. Dalle cui finestre, comunque, si possono notare distese di tetti di capannoni ricoperti da lastre di fibrocemento contenente amianto.
La prima comunicazione risale al 28 novembre 2011» racconta Oreste Corsini, «attraverso la quale chiedevamo al Comune di intervenire con i privati o comunque in qualche modo per sanare i problemi di degrado legati ai capannoni abbandonati da tempo, pericolanti e invasi da immondizie e erbacce. Abito in questa casa da trent’anni e non ho mai visto le attività in funzione». I capannoni sono situati lungo via Mazzini, dietro le case che si affacciano su via Bordin, totalmente degradati per la mancanza di manutenzione dei proprietari e del Comune che pare non essersene mai fatto carico. «In sette anni la situazione è decisamente peggiorata», prosegue Corsini. «Alcune strutture dei tetti danno evidenti segni di cedimento e di crollo, che potrebbe interessare anche parte della mia casa, a ridosso di essi».
In effetti un capannone, in disuso da anni, mostra già un avvallamento del tetto, come se le travi di sostegno avessero ceduto, ma la cosa singolare è che risulta ancorato alla casa di Corsini attraverso una trave: se questo crollasse, farebbe precipitare anche parte della sua casa. Pertanto da tempo l’uomo cerca di non utilizzare più le stanze presenti su quel lato, visto che un crollo potrebbe verificarsi in qualunque momento.
La maggior parte delle strutture abbandonate si trova discosta da via Bordin, sebbene evidenti segni di degrado si notino senza fatica, proprio all’inizio di via Mazzini, osservando un’abitazione completamente diroccata e ricoperta da varie tipologie di vegetazione e un capannone che conserva solo poche finestre intatte e il cui tetto è pericolante.
«C’è poi un altro potenziale pericolo, che interessa l’intero quartiere», conclude Corsini, «e che riguarda le lunghe distese di pannelli realizzati in fibrocemento contenente amianto, che ricoprono i tetti di questi capannoni abbandonati. Si trovano in cattivo stato di conservazione, si stanno sbriciolando e le fibre (pericolose per la salute, se inalate) potrebbero venire trasportate altrove, causando gravi problemi di salute a chi in via Bordin, e nelle sue vicinanze, abita e lavora. Non capiamo perché si lasci il quartiere in questo stato». —
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova