Le fotografie di chi ruba all’Alì appese davanti al supermercato

TERRANEGRA. Entri nel supermercato e rubi. Ma la volta dopo rischi di trovare la tua foto “in flagranza” attaccata all’ingresso del punto vendita. Nessuna denuncia, ma un fermo richiamo alla propria coscienza. Oltre ad un deterrente concreto perché, quella fotografia è sotto gli occhi di tutti, clienti e dipendenti. È la nuova strategia anti furti dell’Alì messa in atto per ora negli Alì di Terranegra, in via Boccaccio e nell’Alì di via Saetta a San Carlo.
La politica aziendale della famiglia Canella non segue le regole standard: di fronte ad un furto non si chiamano le forze dell’ordine, non si denuncia nessuno, perché la linea di demarcazione tra ladri di “professione” e poveri cristi affamati è così sottile da perdersi dietro le pieghe della povertà e del disagio sociale. Però, di fronte ad un’escalation di furti, non si può stare neanche a subire. E così ecco l’appello alla coscienza, pure quella dei ladri.
Le prime foto sono già comparse, in questi giorni, davanti la porta del supermercato. Si vedono due donne: nel primo scatto una, con una giacca azzurra, preleva qualcosa dallo scaffale e, l’altra, con una giacca più scura, fa da palo spiando dietro l’angolo della corsia. Nella seconda i ruoli s’invertono. La donna con il soprabito scuro prende dallo scaffale e la complice guarda la telecamera. Atteggiamento poco furbo perché l’occhio elettronico la immortala perfettamente. Portano gli occhiali da sole scuri, ma sono sempre le loro facce quelle immortalate nelle foto, per di più ingrandite. Il personale dell’Alì di Terranegra riferisce che i piccoli furti negli ultimi tempi sono andati aumentando vertiginosamente. A compierli sono quasi sempre donne: entrano nel negozio tranquillamente, passando inosservate, magari con un bimbetto in braccio o trascinato per la mano. Poi escono pagando meno della metà di quello che si portano via, in tasca o in borsa.
I clienti hanno preso la notizia con una solidarietà e una collaborazione che forse non si aspettava nemmeno la direzione del negozio. L’Alì di Terranegra è una specie di grande famiglia dove, oltre che andare a fare la spesa, chi abita nel rione s’incontra per fare due chiacchiere.
A sentirli si dicono tutti pronti ad indossare la “divisa” da sentinelle: «è giusto», scandisce Anna, anziana, cliente di lunga data, «se rubi lo sai che non stai commettendo una buona azione, quindi questa non è gogna ma giusto contrappasso».
Il giovane africano che sta all’ingresso del supermercato, che aiuta a portare la spesa in auto o fino a casa, che mette a posto i carrelli e si dà da fare per lasciare pulito l’ingresso, ha già assicurato che in sua presenza quelle due donne non supereranno la sua barriera virtuale.
La spiegazione dell'azienda. "Gli autori di questi episodi sono ladri di professione, che agiscono con calcolo e destrezza, non persone bisognose o famiglie in difficoltà. E noi non abbiamo mai fatto mancare iniziative a sostegno delle persone in difficoltà. Abbiamo deciso di affiggere questo cartello all'esterno dei nostri supermercati a tutela del personale, dei clienti e dei negozi".
"Non si tratta di non seguire le regole o di nuova strategia anti furti. I furti - precisa la società - sono stati tutti e tempestivamente denunciati alle forze dell'ordine. In alcuni casi i ladri, colti in flagranza di reato, vengono fermati. Ma poi subito scarcerati. Per tutelare la sicurezza dei punti vendita - prosegue -, abbiamo quattro agenzie investigative che vigilano all'interno di tutti i nostri negozi per evitare i furti; nonostante questo, dei colpi riescono comunque ad andare a segno".
Sulla scelta di pubblicare queste immagini, quindi, Alì Supermercati spiega "si tratta di un gesto sicuramente forte. Ma in ogni caso i volti non sono riconoscibili".
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