Le nuove figure in Azienda ospedaliera a Padova: Angeli direttore scientifico

Scelto dalla Scuola di Medicina, attesa la nomina da parte del rettore Rizzuto. Con lui nel Comitato Biffi, Baraldi, Cillo e Midena. Attesa per l’Organo di indirizzo

PADOVA. Il rosso scelto come colore del logo, al posto dell’azzurro, sembra già da solo indicare il carattere rinvigorito dell’Azienda Ospedale-Università di Padova: passione, coraggio e forza sono in fondo i pilastri di un ospedale che fonde in un mix di altissima specializzazione ed eccellenze l’assistenza, la clinica, la ricerca e la didattica, in un legame che si fa più stretto e funzionale con l’Università.

È questo il passo che detta l’atto aziendale adottato nei giorni scorsi, un progetto che ha ridisegnato l’intera struttura, dagli organi gestionali agli organismi di indirizzo e controllo, definendo infine anche la geografia dei Dipartimenti.

La prima figura che si impone a testimonianza del ruolo cardine dell’Università è quella del direttore scientifico, già designato dalla Scuola di Medicina, così come i componenti del Comitato scientifico che lavoreranno con lui: il professor Paolo Angeli - ordinario di Medicina ed esperto in cirrosi epatica, insufficienza epatica cronica e ipertensione - sarà affiancato dai professori Alessandra Biffi, Umberto Cillo, Eugenio Baraldi e Edoardo Midena, nomi sui quali è attesa a giorni la nomina ufficiale da parte del rettore Rosario Rizzuto. Loro, insieme al presidente della Scuola di medicina, Stefano Merigliano, avranno il ruolo di coordinamento e collegamento fra l’Azienda, la Scuola stessa e i Dipartimenti sul fronte degli obiettivi della ricerca e la conseguente assegnazione delle risorse.

Altra novità è l’Organo di indirizzo il cui presidente viene nominato dal rettore insieme al presidente della giunta regionale: anche in questo caso membro di diritto il presidente della Scuola di Medicina, gli altri membri devono essere professionisti esterni all’Azienda.

Sul presidente circolerebbe già un nome di altissimo prestigio sul quale viene mantenuto ancora il riserbo. Tra le competenze figurano le proposte sulla programmazione sanitaria, l’integrazione di attività assistenziali, didattica, formazione e ricerca, la valutazione della visione strategica del direttore generale e il parere obbligatorio, pur non vincolante, su piani attuativi di sanità, piani di investimento e bilancio.

Il più “affollato” fra gli organismi è certamente il Collegio di direzione presieduto dal direttore generale con direttore sanitario e direttore amministrativo a cui si aggiungono i direttori e i coordinatori di Dipartimento, il direttore della Direzione medica, il direttore della Farmacia, il direttore della Professioni sanitarie, il direttore scientifico e i direttori dei Dipartimenti universitari. Loro il compito di trovare la sintesi sul governo delle attività cliniche e la pianificazione delle attività, inclusa ricerca, didattica e formazione. L’organigramma sarà completato nel giro di pochi giorni. —

e.l.
 

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