«Le pedane per saltare in bici non sono strutture pericolose»

la polemica
GALZIGNANO TERME
«È una vergogna e francamente mi fa sorridere definire “modifica dei luoghi e strutture pericolose” alcune pedane e rinforzi di legno costruiti dai ragazzi per saltare con la mountain bike, quando di deturpante nel territorio del Parco Colli Euganei c’è ben altro».
Ad affermarlo è Katia Fasolo, mamma di uno dei ragazzi che frequenta abitualmente il percorso, all’indomani della notizia che il presidente dell’Ente Parco, Riccardo Masin, sarebbe intenzionato ad attivare i carabinieri forestali per far demolire la pedana lungo il sentiero Della Mola, tra Galzignano e Torreglia, dove un paio di settimane fa è caduto un ciclista di 35 anni di Arzergrande procurandosi un sospetto trauma cranico.
«La Mola è un ambiente storico per chi ama la discesa impegnativa con la bici fuori strada», aggiunge la donna. «I ragazzi passano ore a studiare una discesa, guardare le simulazioni dei compagni di gruppo, darsi consigli, rinforzare una parabola, togliere una radice che può rendere pericoloso il salto. Si tratta di un ambiente in cui i ragazzi si trovano, parlano, si confrontano, crescono e qualche volta cadono e si sbucciano».
La giovane mamma si domanda perché a causa di una caduta si deve perdere questo habitat ideale per i giovani di far sport in mezzo alla natura.
«I ragazzi usano protezioni alla testa, al busto, alle gambe e alle ginocchia e sanno che solo così ci si può divertire», afferma Katia Fasolo. «Mio figlio vive per la bici, è vero ho le mie paure, provo una sana ansia quando scende e salta. Trovo molto più sano il tempo che impiega così che chiuso da solo in camera con il cellulare e il computer».
La donna si rivolge alla governance dell’Ente Parco affinché valuti bene prima di demolire questo percorso di downhill tanto caro ai giovani.
«Spero che le istituzioni si rendano conto dello sbaglio che stanno facendo, in Trentino dove c’è il turismo dei bike park si paga per un divertimento così. Negare ai nostri ragazzi questo divertimento a causa di chi non sa essere responsabile della sua vita, tanto più a quasi quarant’anni, lascia l’amaro in bocca».
Le pedane per rendere più appassionanti le discese con la mountain bike sono apparse sui Colli qualche anno fa, nella zona del monte Ventolone, tra Arquà Petrarca e Valsanzibio. Sono durate poco: sono state tolte con una operazione di bonifica dai volontari dell’associazione Sentieri Puliti. Possono diventare un problema di sicurezza, come successo sulla Mola, se ad affrontarle sono biker poco esperti e perlopiù in sella a bici con la pedalata assistita.
«La pratica del mountain bike, anche se effettuata con la e-bike, sui Colli è la benvenuta», afferma il presidente del Parco Masin.
«È evidente che si ravvisano situazioni che potrebbero creare danno ambientale abbiamo l’obbligo di intervenire». Ma la questione resta aperta e giovani appassionati della vbici sono rimasti senza pista. ––
Gianni Biasetto
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