Le protesi targate Padova sfidano il mercato libico

Un fatturato da 4,2 milioni di euro che punta a superare i 5 e mezzo nel 2017. Sette sedi e uno staff di 45 persone. Sono i numeri di Orthomedicavariolo, azienda nata dall'acquisizione da parte dell’...

Un fatturato da 4,2 milioni di euro che punta a superare i 5 e mezzo nel 2017. Sette sedi e uno staff di 45 persone. Sono i numeri di Orthomedicavariolo, azienda nata dall'acquisizione da parte dell’impresa padovana Orthomedica della storica Variolo di Treviso. Un'unione che ha portato la nuova azienda sul podio delle società attive nel Nordest e tra le prime tre posizioni in Italia. La produzione è rivolta principalmente alla realizzazione di apparecchi ortopedici su misura come corsetti per il trattamento della scoliosi, protesi, calzature su misura, tutori e plantari personalizzati che vengono forniti sia ai soggetti pubblici (come Usl e case di cura) sia ai privati. La nuova azienda, che ha avviato contatti anche con il mercato libico, è stata presentata ieri mattina nella sede della Provincia di Padova dall'assessore al Lavoro Massimiliano Barison e dal consigliere comunale di palazzo Moroni Alberto Salmaso. «Quando due aziende così importanti si uniscono, aprendo nuove prospettive di investimento anche all’estero, è sempre una bella notizia» commenta Barison, «in questo caso l’unione non porta a chiudere strutture ma anzi a ingrandirle». «Siamo in continuo movimento, in un mercato nel quale a mancare non è la domanda, ma l’offerta qualificata. Noi la offriamo: capacità tecniche e professionali, innovazione e ricerca di nuove soluzioni» spiega il presidente Massimo Pulin. «La nostra mission? Progettare per i nostri clienti una migliore qualità della vita, la libertà di un movimento naturale e di uno stabile equilibrio posturale, attraverso l’offerta di soluzioni tecniche e servizi innovativi.». All'incontro era presente anche Tito Alleva, presidente di Confapi Padova, a cui l’azienda è associata: «non possiamo che essere orgogliosi di avere nelle nostre file un’azienda come questa. Anche in un contesto di crisi come quello attuale ci sono aziende che continuano a investire e vogliono puntare su un know-how innovativo: un segnale importante per tutta l’economia padovana e non solo padovana». (v.v.)

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