Allarme leishmaniosi per i cani: si moltiplicano i casi sui Colli
Segnalazioni di contagi a Montegrotto, Vo’, Baone e Cinto euganeo. I veterinari: «È una malattia molto grave causata dalla puntura dei pappataci». Una minaccia per gli amici a quattro zampe: «Consigliamo vaccino e repellenti»

Spauracchio leishmaniosi per i cani alle Terme e sui Colli Euganei. A lanciare l’allarme è, tra gli altri, Alessandro Calaon, veterinario titolare dell’ambulatorio veterinario Alle Terme a Montegrotto.
«È arrivato in questi giorni Wisp, un simpatico border collie che da una settimana risultava più stanco del solito, con meno appetito ed è stato portato quindi in visita nella nostra struttura» racconta Calaon, «e purtroppo abbiamo scoperto che Wisp è positivo alla leishmaniosi, una malattia causata da un protozoo trasmesso dalla puntura di un piccolo e silenzioso insetto, il pappatacio.
Come veterinari abbiamo il dovere di sensibilizzare i proprietari dei cani poiché questa malattia parassitaria si sta diffondendo sempre più nei nostri Colli Euganei e noi rileviamo sempre più spesso casi di cani positivi».
Calaon poi descrive le dimensioni del fenomeno: «Abbiamo già sette cani in cura, portati negli ultimi tempi in ambulatorio.
Cos’è la leishmaniosi
La leishmaniosi è una malattia che attacca il cane soprattutto nei mesi che vanno da aprile a ottobre ed è tipica delle regioni meridionali, dove c’è un clima perfetto per lo sviluppo dei pappataci. Ma trovano l’ambiente ideale anche sui Colli, tanto che le zone dove si registrano maggiori casi, sentendo anche altri colleghi, sono i Comuni di Baone e Cinto».
E Wisp, infatti, è un cane che proviene da Vo’. «Lo stiamo trattando da una decina di giorni e ha avuto lesioni interne importanti.
Ricordiamo che non si guarisce mai del tutto» rileva il veterinario, «e che bisogna quindi trattare la malattia. Nel caso di Wisp purtroppo ha coinvolto midollo osseo, milza e fegato ed è quindi in terapia con molti farmaci per poter diminuire i gravi danni causati da questo protozoo. Abbiamo anche avvisato l’Usl di quanto sta succedendo».
Elisabetta Borsato, veterinario di Torreglia, conferma: «Da noi ci sono un paio di cani in cura. Anni fa c’era stato un focolaio a Baone e ora si sta riproponendo in tutta l’area collinare il problema. Qui c’è il clima ideale affinché proliferino i pappataci. I boschi ne sono pieni. Proponiamo degli screening e il vaccino, che però è costoso: si arriva anche a 100 euro a somministrazione».
La conferma di una nuova ondata di leishmaniosi arriva anche da Domenico Spadati, veterinario che lavora ad Abano: «Siamo pieni di adozioni di cani dal Sud, in particolare da Napoli e la Sicilia, dove il 90% degli animali è infetto» sottolinea Spadati, «i pappataci poi vanno a infettare anche volpi e furetti. Il clima che c’è adesso, con queste temperature, favorisce la proliferazione di zanzare e pappataci. Noi consigliamo dei repellenti, ma sono molto cari, perché il costo di un collare può variare dai 36 ai 42 euro».
«Ricordiamo che tale malattia ha la capacità di infettare anche le persone, in particolare bambini e persone immunodepresse» il monito di Calaon, «è quindi fondamentale iniziare a trattare da subito i cani con i prodotti antiparassitari con effetto repellente a base di piretrine o simili. Ma anche eseguire uno specifico vaccino che, qualora il cane fosse infettato dal parassita, rallenta la progressione della malattia».
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