L’Esu porta in mensa il "menù light" e la cassa veloce

PADOVA. A fronte di un aumento di 10 centesimi (dettato da un aggiornamento regionale), le mense dell’Esu padovano ampliano e migliorano il menù: sia nella quantità, sia nella scelta. Prima di tutto non ci sarà più un solo “primo del giorno”, ma due. In precedenza la scelta era tra un piatto di pasta e una zuppa: già ieri invece, per esempio, oltre alla zuppa c’erano sia la pasta ai quattro formaggi sia con pancetta e peperoni. Impossibile scegliere? Nessun problema: si può richiedere un comodo “bis di primi”, con metà e metà.
Per gli stomaci meno robusti, c’è anche l’opzione “ridotta”, con solo mezzo primo e mezzo secondo. E se pancetta e peperoni risultassero un po’ pesanti da digerire, l’Esu propone anche il menù light: insalate di farro, di riso e insalatone miste. Alla mensa Piovego, infine, arriva anche la cassa veloce: chi usufruisce del menù ridotto avrà una fila dedicata, così da velocizzare le operazioni e ridurre l’attesa.
«Abbiamo ascoltato le indicazioni degli studenti» spiega l’amministratore dell’Esu, Rocco Bordin «e abbiamo migliorato il servizio in base alle loro richieste. Fortunatamente le mense dell’Esu sono di proprietà e non esternalizzate: questo ci permette di lavorare direttamente con i cuochi, e di scegliere insieme agli studenti. In occasione dell’Expo in programma a Milano nel 2015, dedicato al tema del cibo, porteremo la nostra esperienza come stimolo, e continueremo a migliorare grazie a quelli che riceveremo».
Quella delle mense non è l’unica novità dall’Esu: «la nostra proposta di ampliare il fondo per i Sussidi Straordinari è stata accettata» fa sapere il Sindacato degli Studenti «il bando aprirà tra gennaio e febbraio e il fondo sarà aumentato da 10mila euro 15mila euro».
In questi anni, infatti, il numero degli studenti in difficoltà è aumentato e il fondo era diventato insufficiente per coprire tutte le richieste. «Abbiamo trovato un’apertura dell’Ente anche nel rimodulare il bando per i lavori part-time degli studenti (comunemente chiamati 150 ore, anche se da quest’anno sono diventate 200, ndr). Attualmente, l’idoneità viene stabilita da criteri di reddito e di merito: solo quest’ultimo parametro, però, influisce sulla graduatoria».
Nei prossimi mesi, è la conclusione, «cercheremo di riformulare il bando dando maggior peso al reddito, favorendo così gli studenti bisognosi».
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