L’hotel Plaza riapre con il gruppo Allegro Licenziati 17 addetti

Tramonta la trattativa con i tedeschi di AO Hotel Hostel Gestione alla società italiana. I sindacati: «No ai tagli»
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - ESTERNO HOTEL PLAZA
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - ESTERNO HOTEL PLAZA

L’Hotel Plaza ha già riaperto i battenti. La chiusura è durata poco più di un mese. Nuafragata la trattativa tra il proprietario dell’immobile – ovvero Fabio Parancola, che l’aveva acquisito dalla curatela fallimentare del Tribunale di Padova (dopo il fallimento di Alabarda) per 5,5 milioni – con la multinazionale tedesca AO Hotel Hostel, lo storico albergo a quattro stelle e con 132 camere, aperto nei primi anni '70 da Tarquinio Zanin dal figlio Gian Ernesto, è passato in gestione ad Espresso Hotel. Una catena che, a sua volta, fa parte del Gruppo Allegro Italia, guidato dal manager milanese Piergiorgio Mangialardi.

Si tratta di un gruppo alberghiero, già consolidato in tutta Italia, che gestisce gli alberghi di lusso Golden Palace, a Torino, aperto nel 2006 nell’anno delle Olimpiadi Invernali, l’Hotel Campo Dell’Orto a Milano, Savoia, a Rimini e altre strutture di prestigio all’Isola di Elba, Mattinata sul Gargano (Foggia), Laurino (Cilento-Salerno ) ed Alagna, in Val Sesia, Piemonte. Come segmento economy, ma non per questo meno eleganti ed accoglienti, attraverso il brand EspressoHotel, gestisce anche altri hotel, tra cui uno a Milano Linate, a pochi metri dall’aeroporto, le cui camere, con una formula innovativa, possono essere utilizzate anche per poche ore.

Al momento all’interno del nuovo Plaza, le cui camere sono già tutte prenotabili su internet attraverso i vari siti turistici, tra cui Booking.Com, lavorano solo pochi dipendenti e con un nuovo direttore. Si chiama Ivano Tencanera e proviene dal famoso Forte Village, uno degli hotel più esclusivi della Sardegna. Anche perché, nel frattempo, la proprietà, rappresentata da Fabio Parancola, come d’altronde era prevedibile, ha aperto in base alla legge 223 del 1991, rivista dalla Legge Fornero del 2012 la procedura di licenziamento per 17 dei 25 ex dipendenti che negli ultimi anni avevano lavorato, in regime di continuità rispetto alla società Alabarda, sotto la gestione temporanea che la curatela fallimentare aveva affidato all’imprenditore veneziano Davide Cori, contitolare a Mestre degli alberghi Delfino ed Ambasciatori.

I 17 licenziamenti, naturalmente, non piacciono per niente alle sindacaliste della Filcams-Cgil, ossia a Cecilia dè Pantz e Marquidas Moccia, che stanno seguendo la vertenza. «Da un lato abbiamo una certa e moderata soddisfazione per la riapertura dell’hotel e per il fatto che il Plaza sia finito nelle mani di una società del settore già consolidata» osserva la Moccia. «Dall’altro, però, ci batteremo per far riassumere anche gli altri addetti del Plaza visto che faranno parte della nuova gestione tutte le 132 camere. In pratica c’è bisogno di tutto il personale. Anche perché non è giusto lasciare sulla strada 17 famiglie».

Per questa ragione i sindacti hanno chesto un incontro urgente sia a Fabio Parancola e sia ai rappresentanti della nuova gestione.

Felice Paduano

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