Licei di Padova, la top ten per chi vuole sfondare

PADOVA. Il Tito Livio tra i licei classici, il Fermi tra gli scientifici, il Calvi tra i tecnici economici e lo Scalcerle tra i tecnologici: ecco le “migliori” scuole di Padova nella classifica 2016 di Eduscopio.
Il progetto, promosso dalla Fondazione Agnelli, mette ogni anno a confronto le scuole dei principali capoluoghi italiani, valutando quali preparano meglio i ragazzi per lo studio universitario.
Eduscopio utilizza i dati raccolti dai Ministeri competenti e li confronta secondo due criteri: media dei voti e crediti formativi acquisiti. Se considerati congiuntamente, secondo la Fondazione, i due indicatori descrivono sia la velocità sia la qualità del profitto. E i risultati, suggeriscono unanimemente i presidi, arrivano non tanto dalla preparazione in senso nozionistico, quanto grazie al metodo di studio.
Tra i licei scientifici, anche quest’anno, il posto numero uno spetta al Fermi, guidato dalla dirigente Alberta Angelini: «È un primato che rende molto orgogliosa me e tutto il corpo docente» commenta, «ed è frutto di un lavoro impegnativo da parte di tutti. Qualcuno dice che la nostra scuola è severa: è vero, ma i ragazzi che sanno organizzarsi bene trovano il tempo per partecipare ad altre attività e per coltivare tutte le loro legittime passioni. Per essere bravi ci vuole perseveranza, senza scorciatoie né sconti. Ma anche senza angoscia: quando si trova il metodo, la strada è in discesa».
Tra gli scientifici, rispetto allo scorso anno, guadagna posizioni il paritario Romano Bruni, che si piazza al secondo posto scavalcando il Nievo e il Curiel: «Il nostro scopo è facilitare i ragazzi nel loro percorso, sapere che anche all’università rendono bene ci rende orgogliosi» commenta il rettore, Stefano Montaccini.

«Ai ragazzi insegniamo a essere curiosi e appassionati, così si acquisisce metodo di studio» aggiunge il preside, Romano Frizziero. Tra i classici mantiene il primo posto il Tito Livio, seguito dal Marchesi, che da circa un mese ha la stessa guida del Duca D’Aosta, liceo delle Scienze Umane. Le due scuole primeggiano ognuna nel proprio settore, e il preside ha buone ragioni per andarne fiero: «Il Duca D’Aosta» spiega Alberto Danieli, «è la scuola che ho frequentato anch’io, e dove poi sono tornato da grande. Confrontando anche con la provincia e oltre, posso dire che è il liceo di Scienze Umane con i migliori risultati nel raggio di un centinaio di chilometri: questo, considerando i criteri utilizzati da Eduscopio, è molto importante per la formazione degli studenti. Penso che la differenza non sia tanto negli insegnamenti, quanto nell’ambiente: prepariamo gli allievi in un clima sereno e funzionale alla parte educativa, sulle porte delle aule abbiamo cinquanta opere d’arte e curiamo molti progetti che coinvolgono gli studenti stessi, anche nell’organizzazione».
Quanto al Livio: «Per mio stile di lavoro vorrei esserci sempre» ammette Danieli, «avere due scuole mi mandava un po’ in crisi nei primi tempi. Ora inizio a divertirmi, vedo anche gli aspetti importanti legati a saperi, ambienti, ragazzi, colleghi e docenti diversi. È una bella esperienza».
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