Trasferimento del liceo europeo di Padova, la rabbia dei genitori

 

Nel 2026-2027 15 classi lasceranno il convitto Magarotto all’Arcella per spostandosi alla Guizza. Il no di mamme e papà: «Sradicamento dannoso». Bisato, consigliere provinciale delegato: «Gli studenti godranno di più spazi per la didattica»

Felice Paduano
La sede che il Liceo europeo dovrà lasciare
La sede che il Liceo europeo dovrà lasciare

 

Si allarga la protesta dei genitori contrari al trasferimento delle 15 classi ospitate nella succursale del liceo classico europeo-scienze umane dell’Arcella, alla Guizza. In particolare dal convitto Magarotto alla primaria Ricci Curbastro, in via Tassoni, libero dal prossimo anno scolastico.

La protesta è di mamme e papà residenti all’Arcella, e nei paesi della cintura nord e del Camposampierese. Hanno costituito un comitato e fondato una chat interna, dichiarandosi pronti alla mobilitazione se non rassicurati al più presto dall’assessora comunale Cristina Piva, competete sulla Ricci Curbastro, e dal consigliere provinciale delegato all’edilizia scolastica, Luigi Bisato, che ha risposto.

La petizione dei genitori

Così in venti genitori hanno sottoscritto una petizione, la seconda da che l’eventualità ha preso forma. Sono Elisa Marchesin, Deborah Segrè, Davide Iacobelli, Rita Maso, Luca Pasquali, Enrico Pavanetto (ex consigliere provinciale di An), Silvia Contarino, Martina Maddalozzo, Chiara Turolla, Lara Agnoletto, Vera Sabbadin, Elisa Gallo, Angela Guardo, Dario Chiorboli, Chiara Lievore, Elisabetta Minotto, Raffaella Stefani, Monja Valle-Brocadello, Stefania Pinton e Nicole Macinca. ​

«Cambiamento drastico»

«Lo spostamento dei nostri ragazzi dall’Arcella alla Guizza, chissà perché non preannunciato, comporterebbe una serie di problemi e di avversità», si legge nel documento condiviso ai media, «Lo sradicamento dal quartiere in cui la scuola finora è stata inserita costringerebbe i ragazzi e le famiglie a un drastico cambio di percorsi e di utilizzo di mezzi pubblici diversi, nonché all’inevitabile allungamento dei tempi quotidiani di percorrenza sia all’andata che al ritorno da scuola». I genitori temono si perda il valore educativo che la scuola, la famiglia e la società dovrebbero promuovere nei ragazzi. «L’autonomia nella gestione della loro routine quotidiana», precisano.

Altri due temi sollevati sono il rientro a casa e la mancanza di spazi. «Dalla Guizza, gli studenti rischiano di rincasare troppo tardi nel pomeriggio, senza poter più frequentare le attività sportive, culturali e ricreative delle associazioni, a cui si sono iscritti», notano i genitori, che nel mirino inquadrano anche la mancanza, all’interno della Ricci Cubastro, di spazi a sufficienza per accogliere il servizio mensa, quando tre volte a settimana c’è lezione, e di una palestra certificata all’uso.

La replica di Bisato

«Il trasferimento avverrà nell’anno scolastico 2026-2027 e non il prossimo settembre», rassicura il consigliere provinciale Bisato, che passa in rassegna le varie questioni. «La soluzione prospettata è stata accolta dalla preside Emanuela Veronese e la Ricci Curbastro ha più spazi didattici per rispondere alle numerose richieste delle famiglie interessate all’innovativa proposta formativa a tempo pieno», dice il consigliere, «La mensa sarà realizzata nell’area verde limitrofa alla nuova scuola e i ragazzi andranno a fare ginnastica in una palestra vicina».

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