Scuola, allo Scalcerle di Padova premio da 100 euro ai migliori studenti

Oggi torna la “Serata delle eccellenze”. La Rete degli studenti medi polemizza: «Aumenta la competizione nelle classi»

Rocco Currado
ESTERNO ISTITUTO SCALCERLE (VIA CAVE)
ESTERNO ISTITUTO SCALCERLE (VIA CAVE)

La scuola del merito, come vuole il suo ministero di riferimento. Torna, per il quarto anno consecutivo e dopo il polverone degli scorsi anni, la “Serata delle eccellenze” al liceo e istituto tecnico Scalcerle.

Questa sera, 4 aprile, alle 18, verranno premiati 51 studenti che si sono distinti nel profitto scolastico durante l’anno 2023/24. Precisamente, 36 del liceo linguistico e 15 del tecnico. Di cui due ex aequo.

Il premio consiste in un attestato e una borsa di studio da 100 euro e viene assegnato a coloro che hanno raggiunto la media complessiva del 9 e di un voto di condotta pari a 8.

A consegnarlo sarà direttamente il dirigente scolastico Giuseppe Sozzo, in una cerimonia – organizzata dalla professoressa Mila Tellatin – che vedrà anche la partecipazione della band musicale composta dagli studenti e si concluderà con un buffet offerto dalla scuola.

Nelle intenzioni l’iniziativa vuole essere un riconoscimento del lavoro svolto e una esortazione a continuare a studiare e non accontentarsi.

«Premiamo il merito perché pensiamo che l’impegno, la dedizione e la passione per l’apprendimento siano le fondamenta del successo e della crescita personale e collettiva», si legge infatti nella comunicazione ufficiale.

Ma non tutti la pensano allo stesso modo, anzi. Già negli anni scorsi le polemiche ci sono state, e anche dure. Ed è sempre la Rete degli studenti medi, principale associazione studentesca in città, a farsi interprete di questo dissenso.

«La nostra posizione è rimasta invariata» conferma la coordinatrice Sophie Volpato «si tende sempre a premiare chi vive in un contesto familiare di un certo tipo e ha le capacità economiche per raggiungere buoni risultati e viene lasciato indietro chi è svantaggiato in partenza. Secondo noi la scuola, al posto di bonus monetari, dovrebbe dare a tutti gli strumenti per arrivare allo stesso livello».

Non solo. «C’è già un’alta pressione psicologica su di noi» sostiene Volpato «se ci aggiungiamo anche la competizione spesso non sana fra compagni, la pressione non fa altro che aumentare e peggiora la già precaria condizione psicologica degli studenti». E chiude: «Con un’iniziativa come questa gli studenti automaticamente andranno in conflitto tra loro, mentre la classe dovrebbe rimanere un luogo sereno e di condivisione». 

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova