Ligabue, attesi in 20 mila all’Euganeo. Curva chiusa e l’incubo maltempo

PADOVA. I biglietti venduti sono 18 mila, ma questa sera si attendono 20 mila persone. E allora, curva chiusa e pubblico dirottato sulle gradinate. Si presenterà così l’Euganeo, per l’unica tappa veneta dello “Start Tour” di Ligabue. La notizia è arrivata nel tardo pomeriggio di ieri: fino all’ultimo si è sperato che lo stadio si riempisse. Niente da fare, spettatori tutti relegati ai lati, nonostante le differenze di prezzo tra i due settori: 35 euro per un biglietto in curva, 49 in gradinata. I settori sono tutti contraddistinti da un colore, cui corrisponde un’ingresso allo stadio.
Curva nord svuotata L’altra notizia è che, almeno per il momento, il palco non avanzerà. Semplicemente, davanti a sé Ligabue vedrà una curva insolitamente (e completamente) vuota. Con la gente spostata, per coprire i tanti buchi che, evidentemente, c’erano. E che continueranno a esserci: a oggi, sono un migliaio i tagliandi rimasti invenduti per le due tribune laterali. Sul sito di TicketOne, continuano a essere disponibili biglietti per tutti i settori: per la tribuna numerata i prezzi vanno dai 69 ai 95 euro, mentre un tagliando per il prato costa 57. 50 euro. I botteghini all’esterno dello stadio continueranno a vendere fino a questa sera, prima del concerto, con inizio in programma alle 21.
Padova regge la crisi Continua la crisi di pubblico per lo “Start Tour” di Ligabue. Un inizio claudicante tra Bari, Messina e Pescara. Poi la ripresa, soprattutto a San Siro e al Dall’Ara di Bologna. Nel Nord Italia, in media, gli stadi hanno “tenuto” . E anche a Padova le vendite sono andate meglio che altrove, ma i tanti sold-out che il Liga ha fatto registrare all’Euganeo in passato appaiono ora un miraggio. A “remare contro” ci stanno pensando anche le previsioni meteo. Per questa sera è previsto temporale: dalle 20 e per tutta la durata del concerto. E la mente, inevitabilmente, vola alla tappa padovana del “Mondovisione Tour”: era il 2014, sempre a luglio. Concerto salvato in extremis dopo il nubifragio. All’epoca, però, a prevalere fu l’entusiasmo, capace anche di asciugare la pioggia. Neanche questa volta l’entusiasmo mancherà, ma potrebbe essere “asciugato” dalla carenza del grande pubblico. I motivi che spiegano questa crisi sono molteplici. Difficilmente addebitabili solo ai costi troppo elevati dei biglietti, comunque popolari se paragonati ai prezzi medi della musica dal vivo in Italia. Intanto, tra i grandi tour dell’estate 2019, quello di Ligabue è stato l’ultimo ad essere annunciato. La concorrenza poi quest’anno è agguerrita: difficile “scontrarsi” con il tour di Jovanotti sulle spiagge, o con il record di Vasco Rossi dei sei San Siro consecutivi. Per non parlare della musica internazionale, con Ed Sheeran e i Muse a svettare. Inoltre, il Liga si porta dietro il “fardello” dell’ultimo tour, slittato di sei mesi per dei problemi alle corde vocali, e l’uscita dell’ album “Made in Italy” dalle vendite non proprio felici.
i successi in scaletta Lo “Start Tour”, in realtà, sarà celebrativo della carriera del Liga, con una scaletta carica dei suoi maggiori successi: da “Balliamo sul mondo” a “Bambolina e barracuda”, da “Certe notti” a “Tra palco e realtà” , passando per “Piccola stella senza cielo” e “Urlando contro il cielo” . Insomma, le hit ci saranno praticamente tutte.
Alternate, però, alle canzoni estratte da “Start”, l’ultimo disco del cantante di Correggio. Perché c’è anche questo da dire: Ligabue continua a incidere album. Quattro dischi in dieci anni è un’ottima media.
Quello di Ligabue non è un personaggio relegato al mito del passato, ma che prova a evolversi e a scommettere sul (suo) futuro. E questo, a volte, può ritorcersi contro l’artista stesso: costretto così a convincere il pubblico con un repertorio sempre nuovo. —
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