L'impresa di un marinaio turco: è in arrivo un altro Antenore

PADOVA. Nel nome di Antenore: in barca a remi da Istanbul a Padova. A Ferragosto Huseyin Urkmez, fotografo e viaggiatore turco è stato avvistato vicino alle coste di Limnos, isola dell’Egeo orientale in Grecia, dopo essere partito da Kalamis, la parte asiatica di Istanbul, a inizio di luglio.
Si tratta solo di una tappa. Già perché il suo approdo finale sarà Padova, dove c’è la tomba di Antenore, il comandante della tribù Enet, che nel 1184 avanti Cristo guidò il suo popolo fino in Italia, fondando (narra la leggenda) una città sull’ansa di un fiume, Padova appunto. Alla fine del viaggio Huseyin Urkmez avrà remato per più di 3.000 miglia, circa 3.500 chilometri. Una follia che solo la forza di un sogno può trasformare in realtà.
A seguire l’impresa di Urkmez ci sono alcuni quotidiani turchi on line. Scrive il denizmagazin.com (la traduzione è di Esra Balkeser): «Urkmez, che viaggia remando fin dall’infanzia, stavolta è partito per un viaggio che vuole celebrare Troia, la guerra più famosa del mondo, e i suoi eroi. La tribù Enet che partecipò alla guerra contro l'esercito Greco-Aka a Bartin (nel 1184 a.C.), infatti, dopo la sconfitta sul campo, guidata dal comandante Antenore fuggì in Italia, a Padova; adesso Urkmez vuole aggiornare questo viaggio. Viaggio programmato anche per ricambiare la visita di un gruppo di padovani arrivati in bici (nel 2001) guidati da Ugo Silvello. Urkmez in totale coprirà 3.000 miglia (3.500 km) solo remando. Remerà di giorno e riposerà di notte in un rifugio di pescatori».
Il fotografo turco (al centro la foto pubblicata dal sito denizmagazin.com) non sarà solo. Con lui due amici. Uno già a bordo della barca a remi lunga 4,5 metri. L’altro si aggregherà più tardi, in Grecia.
«Urkmez, partito da Kalamis la parte asiatica di Istanbul all’inizio di luglio», scriveva il 16 agosto il quotidiano on line turco haberler.com, «sta per arrivare all’isola Limnos in Grecia. A bordo della barca c’è anche un suo amico Bilgin Yorulmaz. I due finora hanno dovuto lottare con i cambiamenti di tempo ma stanno facendo del loro meglio per completare questo viaggio verso Padova».
«Ogni tanto mi trovo in difficoltà a causa del tempo», ha raccontato Urkmez proprio al giornalista del quotidiano haberler.com (che pubblica anche la foto del fotografo a bordo della sua barca chiamata proprio Antenore che riportiamo sotto il titolo). «Il mio scopo è dimostrare che remando si può andare molto più lontano di quanto si possa pensare. Quando arriveremo in Grecia a bordo salirà un altro mio amico Alper Sargin e remeremo in tre fino in Italia».
Molto probabilmente, quando arriverà a Padova Huseyin Urkmez verrà accolto dal gruppo di padovani che dieci anni fa percorsero il viaggio di Antenore al contrario in bicicletta. Un’impresa quella inserita nel progetto Paflagonia, sponsorizzato dalla Provincia di Padova e che servì a creare un ponte fra le due culture e ideato da un appassionato di storia, Ugo Silvello, che propose ad un gruppo di cicloamatori di Fontaniva di compiere un viaggio celebrativo da Padova, in Paflagonia, regione storica dell’Asia Minore da dove Omero, nell’Iliade, narra provenga un popolo, gli Eneti o Enetoi, identificati con i veneti.
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