L'incidente di Cartura: il cuore di Antonio continuerà a battere

La famiglia ha detto sì all’espianto degli organi del giovane fotografo morto in moto nello scontro con un'auto. Ieri la madre è rientrata dalla Sardegna dove la figlia sta per avere un bambino

DUE CARRARE. Il cuore di Antonio continuerà a battere. In un ultimo gesto di generosità, i familiari del trentaduenne Antonio Guberti, geometra di professione ma soprattutto fotografo per passione, rimasto vittima l’altro pomeriggio di un tremendo incidente in moto sulla sp 92 Conselvana, hanno deciso di dare il loro consenso alla donazione degli organi. Le valvole cardiache e le cornee del giovane potranno così ridare speranza ad altre persone. Un gesto estremo di amore a cui ha consentito la moglie, Federica Maran, sconvolta dal dolore come tutti i suoi cari. La mamma del ragazzo, Germana Cocchio, è rientrata ieri con il primo volo disponibile dalla Sardegna, dove era andata a trovare Francesca, sorella di Antonio, che a giorni dovrebbe diventare mamma. La gioia di essere nonna si è tramutata in un lampo, per la donna, nell’incubo, quando ha ricevuto la telefonata che la avvisava della morte di Antonio.

Il ragazzo risultava ancora residente con lei in via degli Alpini 11, a Due Carrare, anche se dopo il matrimonio con Federica la giovane coppia si era sistemata nella villetta di via Verdi, a Terradura, a un passo dall’abitazione dei suoceri. Antonio lascia anche il padre, Mario Guberti, che da molti anni si è trasferito a Santo Domingo, dove lavora. Le foto che lo stesso giovane postava sul suo profilo Facebook lo ritraggono felice, abbracciato alla moglie il giorno del matrimonio, impegnatissimo ad allestire la cuccia per la cagnolina che si era da poco portato a casa, Daphne. Immagini di una serenità spezzata tragicamente, in pochi secondi, sull’asfalto.

Per il momento, in attesa del rientro della mamma e del nulla osta alla sepoltura, non è ancora stata fissata la data dell’ultimo saluto. Intanto si moltiplicano i messaggi di cordoglio e dolore dei tanti amici che volevano bene ad Antonio. «Ci dovevamo vedere stasera, per poi andare a giocare a tennis» ricorda sconvolto il suo migliore amico, Cristian. «Avevamo parlato al telefono la sera prima, sabato… Non so dove stesse andando domenica pomeriggio, ma molto probabilmente aveva preso la moto per fare un semplice giro, come faceva spesso nell’ultimo periodo».

Quella della moto, una Yamaha R6 600, era una passione che Antonio aveva da tempo. Ma per qualche anno la moto era rimasta in garage: solo negli ultimi mesi l’aveva tirata fuori. Un momento che, naturalmente, aveva immortalato in una foto, lo scorso 27 giugno, salutando il suo gioiello con uno scherzoso “Bentornata amore mio”. La utilizzava sia per andare al lavoro, che per qualche giro di piacere. La strada Conselvana, dove ha trovato la morte all’incrocio con via San Pietro Viminario, a Cartura, investito dalla Ford Fiesta condotta da una donna del posto, Antonio la conosceva bene. La percorreva tutti i giorni, spesso proprio in moto, per recarsi al lavoro. Diplomato geometra all’istituto “Kennedy” di Monselice, aveva trovato lavoro in una ditta della zona industriale di Conselve. Forse, domenica l’aveva imboccata, dirigendosi verso Conselve, semplicemente per scrollarsi i pensieri di dosso.

«Gli piaceva tanto la sua moto» racconta commossa un’altra amica «Io gli dicevo sempre di non correre, anzi di lasciarla proprio a casa, ma invece…». «Ciao Gube... o Tony ,come odiavi farti chiamare» lo saluta commosso un vecchio compagno del “Kennedy”. «Ricordati che prima o poi ci ritroveremo tutti e faremo ancora casino dietro i banchi della mitica 5° B geometri!». Da sempre residente a Due Carrare, Antonio era anche impegnato in paese, dove faceva il volontario alla sagra di Terradura.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova