L'incidente di via Vicenza, il romeno: «Non ero io alla guida del Suv»

L'auto pirata che ha investito e ucciso Goffredo Macolino. Il romeno fermato, Valentin Bacnasu, fa il nome di un connazionale. Intanto è stato convalidato il suo fermo

PADOVA. «Non ero alla guida del fuoristrada rubato, ecco il nome del mio connazionale che era al volante del Suv, ma penso che ora sia tornato in Romania». Valentin Bacnasu, 35 anni, non si è avvalso della facoltà di non rispondere e davanti al giudice Mariella Fino ha raccontato la sua verità. Che non è quella che gli viene contestata. E’ accusato dalla procura di essere il conducente della Toyota Rav 4 che mercoledì scorso ha travolto e ucciso il settantaseienne Goffredo Macolino.

Il giudice, al termine dell’interrogatorio di garanzia ha comunque convalidato il fermo dello straniero, in attesa di nuovi, imminenti sviluppi. Quindi resta al Due Palazzi. Proprio ieri pomeriggio il pubblico ministero Benedetto Roberti ha confidato l’incarico alla dottoressa Luciana Caenazzo, biologa dell’istituto di Medicina legale di analizzare tutti i reperti organici rinvenuti all’interno del Suv. In particolare tracce di sangue (l'espulsione dell'airbag avrebbe ferito il guidatore) e forse di saliva e impronte digitali individuate nell'abitacolo della Toyota. Inutile dire che il dna che verrà isolato nell’airbag dell’auto è del conducente omicida.

Inoltre sotto il tappetino del Suv (la Toyota era stata rubata il 22 marzo a Danilo S., artigiano di Tombolo) c’era un cellulare Samsung con la sim card intestata a Bacnasu, altro particolare che depone a suo sfavore. Al momento, sono contestati a Bacnasu l'omicidio colposo con l'aggravante di aver commesso il fatto in violazione delle norme della disciplina della circolazione stradale e la ricettazione del Suv. Non si escludono altre ipotesi di reato, come l'omissione di soccorso, man mano che gli investigatori arricchiranno il quadro indiziario.

I carabinieri del Nucleo investigativo hanno trovato nel Rav 4 anche un piede di porco, vari giraviti e uno zainetto con indumenti intimi. Bacnasu sarebbe stato pronto ad espatriare quando, venerdì, è stato braccato dai carabinieri: era all'interno di una Renault Clio di sua proprietà, assieme a due connazionali, benché la patente non l'avesse mai conseguita. Aveva già caricato le valigie nel bagagliaio e stava allontanandosi da Padova per una destinazione ignota. E’ stato preso a pochi passi da un appartamento in via Melette 3/a, subaffittato da un italiano, dove dormiva insieme ad altri tre connazionali.

Mercoledì, uscendo contromano da via Tirana per immettersi in via Vicenza, Bacnasu aveva provocato l'incidente. La polizia locale di Padova, per il proseguo delle indagini relative all’incidente cerca il conducente di una Ford grigia che si è fermato subito dopo l’investimento, ma si è allontanato poco dopo.

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