Linfedema, 600 pazienti costretti a curarsi in Germania e in Austria

Negrisolo Adriana Presidente infermieri 11.8.00 Natoli fotoPIRAN
Negrisolo Adriana Presidente infermieri 11.8.00 Natoli fotoPIRAN

Pazienti oncologi costretti a curare il linfedema all’estero. Sono più di 600 quelli coinvolti nel padovano, di cui almeno una cinquantina spinti ad andare in Austria o in Germania. Sono i numeri sciorinati ieri dal consigliere regionale del Pd Claudio Sinigaglia, relativi alla patologia che provoca il rigonfiamento di braccia e gambe a causa di una mancanza di drenaggio della linfa sotto la pelle. Si tratta di deformazioni che procurano anche dolori e difficoltà nei comuni movimenti, dal passeggiare a vestirsi, e di cui rimangono vittime a tempo indeterminato soprattutto le donne operate di tumore al seno. «Purtroppo questo fenomeno capita a causa delle inadempienze della Regione che non applica le linee guida sottoscritte dalla Conferenza Stato-Regioni nel 2016», spiega Sinigaglia. «Queste linee di indirizzo prevedono lo sviluppo di reti integrate tra centri di riferimento per la patologia linfedematosa, ospedali, ambulatori, laboratori diagnostici, e nel contempo di promuovere la costituzione, a livello regionale, di percorsi diagnostici terapeutici assistenziali. Tutto questo non è mai stato avviato». In Veneto quindi si concede al paziente solo un ciclo all’anno (che prevede 10 sedute di linfodrenaggio), quando ne servirebbero circa due al mese. Così chi soffre di questa patologia si rivolge soprattutto ai centri austriaci e tedeschi, ma a spese della sanità veneta: «Solo per 33 casi padovani sono stati spesi 255mila euro», rivela Sinigaglia. Soldi che potevano essere investiti meglio qui, anche perché ci sono le professionalità. Questa sarebbe la sanità eccellente di Zaia?». «Io e molte altre donne siamo state costrette a curarci in una clinica nella Foresta Nera in Germania, mentre altre ormai si rivolgono ai privati, arrivando a pagare 80 euro a linfodrenaggio», testimonia Adriana Negrisolo, ex infermiera oggi affetta da linfedema. Sinigaglia a livello regionale, e Nereo Tiso (Pd) a livello comunale, depositeranno due mozioni per pressare la giunta Zaia affinché affronti il trattamento come previsto dalle linee guida. —

LU.PRE.

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