Lirica “a perdere” per la stagione 2019, il Comune di Padova paga 107 euro a spettatore

La giunta stanzia 550 mila euro per quattro opere acquistate e una auto-prodotta. Spettacoli al Verdi e al Castello
BASCHIERI - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - PRESENTAZIONE VISITE GUIDATE AL VERDI
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PADOVA. Premessa: l’opera lirica rappresenta l’arte teatrale per eccellenza visto che riunisce il bel canto, la recitazione e la danza. Ed è fondamentale per la crescita culturale di un territorio. Seconda premessa: viviamo in una metropoli diffusa, per cui a mezz’ora da Padova esiste un’eccellenza mondiale del settore come La Fenice di Venezia ed, in estate, l’Arena di Verona.

Da qui la domanda: è opportuno che la giunta di Padova spenda 550 mila euro per produrre un’opera, acquistarne un’altra dal teatro di Maribor ed organizzare due spettacoli estivi e un concerto di Capodanno? È la domanda che in molti si stanno facendo a in città, alla luce di un costo per spettatore che supera i 100 euro, oltre al prezzo dei biglietti pagato dagli appassionati.

Impegno di spesa Il via libera è arrivato martedì scorso con una delibera proposta dall’assessore alla cultura Andrea Colasio. Cinque appuntamenti per un totale di sette recite, più due prove generali aperte, tra il Castello dei Carraresi e il teatro Verdi. La spesa preventivata è di 768 mila euro, per i quali è richiesto anche un contributo al Ministero. Per adesso le casse di Palazzo Moroni ci mettono 550 mila euro, gli altri 218 mila euro arriveranno dagli incassi al botteghino per 158 mila euro, 15 mila da contributi privati, 30 mila dalla Regione e 15 mila da noleggi.

Cinque appuntamenti Cosa prevede la stagione lirica 2019? Si partirà il 12 luglio con l’«Orfeo ed Euridice» di Gluck che sarà messo in scena al Castello, che nell’ambito di un ricco cartellone di iniziative estive ospiterà il 2 agosto anche «L’elisir d’amore» di Donizetti. Si tratta di due produzioni che arrivano dall’Opera Estate Festival di Bassano del Grappa.

La parte autunnale invece prevede altre due opere, ciascuna con due recite e una prova aperta, al teatro Verdi. Il 26 e 28 ottobre ci sarà la «Turandot» di Puccini messa in scena dal Teatro nazionale di Maribor, in Slovenia, che da molti anni porta i suoi spettacoli a Padova.

Infine il 29 e 31 dicembre è in cartellone il «Don Giovanni» di Mozart, autoprodotto dal Comune. Il giorno seguente, 1 gennaio 2020, il concerto di Capodanno con arie tratte dall’operetta e dal musical.

I costi al botteghino Nonostante il contributo del Comune quest’anno aumenterà leggermente il prezzo dei biglietti. Costerà 30 euro assistere alle opere estive, mentre al Verdi si pagheranno 75 euro per la platea e il palco di primo ordine (5 euro in meno non in balconata), 65 euro per il palco di secondo ordine e 35 euro per la galleria. Ci sarà anche un abbonamento per entrambe le opere con costi dai 115 ai 130 euro. Lo spettacolo di San Silvestro però costerà un po’ di più, mentre il concerto di Capodanno dai 25 ai 40 euro.

Soldi messi dai melomani padovani, cui però il Comune dovrà aggiungere del suo. Fatto il conto con il massimo della capienza (e quindi ipotizzando sempre il tutto esaurito), ci sono 700 posti al Verdi e 800 al Castello. Le sette rappresentazioni al massimo possono ospitare 6.500 spettatori (fatte salve le prove generali aperte). Con il mezzo milione stanziato dal Comune, si tratta di 107 euro a spettatore. Paradossalmente l’amministrazione potrebbe pagare ad ogni appassionato un taxi privato per raggiungere Venezia. —


 

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