L’Italia positiva da consegnare al futuro

di Anna Sandri
Non diranno di noi che eravamo angosciati e piegati dalla crisi, che non si vedevano sbocchi e ogni giorno era un gradino in più da scendere. Diranno che eravamo una straordinaria potenza policentrica, dove il grande non contava più del piccolo, dove a tanti cervelli che fuggivano facevano da contrappeso tante creatività che, per scelta, qui venivano a vivere e a pensare e a lasciare una traccia di sé. Diranno che le donne avevano molto da dire e da dare, e che la loro forza, pari alla loro poetica, era linfa vitale alla quale non era possibile rinunciare.
Fermoimmagine sull’Italia 2015: a lungo attesa, da mesi annunciata, si svela lunedì a Torino alla Fondazione Re Rebaudengo dove resterà in mostra fino al 21 giugno, la raccolta di Imago Mundi dedicata al nostro Paese. La collezione di opere di arte contemporanea ideata e coltivata da Luciano Benetton in tutto il mondo arriva finalmente a casa; sotto la curatela di Luca Beatrice, al termine di un anno di lavoro, conta 420 opere e due cataloghi che la renderanno visibile in ogni angolo del pianeta. Si chiama “Praestigium”, e raccoglie il prestigio d’Italia: che è la sua arte, e anche la sua capacità di reagire, di essere positiva. «Parte dall’orgoglio per le nostre radici culturali ma intende essere, soprattutto, la rappresentazione orgogliosa di un nostro possibile futuro, artistico, sociale, morale al tempo stesso» dice Luciano Benetton. «L’impegno, la sensibilità, il coraggio di guardare avanti, lo spirito di ricerca dei nostri artisti rappresentano segnali di italianità positiva inviati nel mondo».
«Le opere sono 420, il doppio delle collezioni dedicate agli altri Paesi» spiega il curatore, con un pizzico di ironia «perché l’Italia è il Paese ospitante, e quindi gode di questo privilegio». Artisti selezionati in tutto il Paese, scelti dal curatore in base al loro lavoro e non alla notorietà: nomi altissimi condividono il catalogo con nomi al momento non conosciuti dai più, e tutti stanno pacificamente in ordine alfabetico.
Dice il curatore: «L’Italia di Imago Mundi è un’Italia che, come nella realtà, non ha un solo centro. Dici America, e l’arte è New York o Los Angeles; dici Francia e dici Parigi. In Italia non è così: non c’è un solo centro, la provincia, i piccoli centri, sono luoghi di straordinaria vitalità. Come d’altra parte la storia stessa di Benetton racconta».
È anche un’Italia di convivenza: «Si troveranno molti nomi stranieri. Perché sono tanti gli stranieri che hanno scelto l’Italia per vivere e per creare. Tutti sappiamo quanti sono i cervelli in fuga, ma esiste anche il percorso inverso, e a esercitare la più forte attrazione in questo senso è proprio l’arte». Tra gli stranieri, commuove la presenza di Igor Mitoraj, che di Pietrasanta aveva fatto la sua città e che è scomparso pochi mesi fa. La tavoletta che ha realizzato per Imago Mundi è molto probabilmente la sua ultima opera: «Era già molto malato quando l’ho incontrato per parlargli del progetto; ha accettato subito di partecipare e di donare questo suo lavoro». E colpisce la presenza di Mikayel Ohanjanyan, artista della diaspora armena: è tra i partecipanti al padiglione Armeno premiato pochi giorni fa con il Leone d’oro alla Biennale di Venezia.
«Un altro aspetto di questa collezione che mi rende orgoglioso è la forte presenza delle artiste donne». Lo sottolinea in catalogo anche Luciano Benetton: «La presenza femminile testimonia l’impegno e la rapida crescita delle donne italiane nella società come nella cultura. La loro sensibilità e profondità di analisi. La disponibilità al confronto con gli altri artisti; la capacità, insieme pratica e poetica, di reagire di fronte alle difficoltà e guardare avanti. Questa è anche la loro Italia. L’Italia di chi nonostante tutto ci crede».
Tra i nomi noti al grande pubblico, saltano agli occhi quelli di Alessandro Bergonzoni, Dario Fo, Jacopo Fo, Oliviero Toscani, Elio Fiorucci, Antonio Marras. Artisti come Mmmo Paladino, Nicola Samorì e Nino Longobardi in questi stessi giorni figurano al Padiglione Italia in Biennale.
Molti sono i veneti. Ecco i veneziani Mimmo Nereo Rotelli, Zaven, Paola Buratto Caovilla, Ludovio De Luigi, Roberto Floreani, Elisa Rossi, Ferruccio Gard, Fabrizio Plessi, Alvise Bittente e Tobia Scarpa, al quale toccherà di essere esposto nel meraviglioso contenitore-espositore da lui stesso progettato per le mostre itineranti di Imago Mundi. Treviso partecipa conMarco Cendron, Giuseppe Gonella; c’è anche Giosetta Fioroni. Da Padova, Rabarama, Annalù, Andrea Contin, Pietro Fortuna, Massimo Giacon,Chiara Sorgato. Enrico De Paris rappresenta Belluno.
Imago Mundi conta già oggi oltre 60 Paesi partecipanti; entro il 2015 saranno cento, con oltre 20 mila artisti. La collezione ha partecipato alla Biennale di Venezia e a rassegne e mostre in diversi Paesi.
Ogni artista partecipante, selezionato dal curatore che segue il Paese, riceve una tavoletta 10x12 e la restituisce con la propria libera espressione artistica. Ad ogni Paese viene dedicato un catalogo, realizzato a Fabrica; la piattaforma imagomundiart.com è una spettacolare visione globale dell’arte contemporanea anche nei Paesi più lontani del mondo.
A settembre, una grande mostra porterà questo mondo, e anche l’Italia che da oggi ne fa parte, a Venezia.
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