La crisi della strada delle griffe a Padova. Da via San Fermo se ne va anche Liu Jo
Dopo Cartier, Bulgari, Miu Miu, un altro marchio lascia il centro della città. La preoccupazione dei commercianti: «Troppe chiusure e intanto in centro domina il food». L’assessore Bressa: «Sono certo che quello spazio verrà presto occupato»
Continuano le chiusure dei negozi di prestigio in via San Fermo, la strada, tra piazza Garibaldi e Ponte Molino che doveva diventare la via Montenapoleone di Padova. Dopo Cartier, Bulgari, Dolce&Gabbana e Miu Miu e lo spostamento di Prada all’angolo tra via Santa Lucia e piazza Garibaldi, tra poche settimane abbasserà definitivamente le serrande Liu Jo, il negozio che si trova ai civici 5 e 7 davanti a Flavio Castellani e a fianco di Twin Set.
Tra pochi giorni scatterà una liquidazione finale e, subito dopo, si andrà alla chiusura. Il negozio più vicino per i clienti fedeli diventerà quello che si trova all’interno del centro commerciale Nave de Vero, a Marghera.
Attualmente il marchio Liu Jo ha 490 punti vendita, che sono presenti sia nei centri storici che nei maggiori outlet d’Italia, tra cui in quello di Noventa di Piave, vicino a San Donà.
La chiusura di Liu Jo ha subito innescato una serie di prese di posizione nei confronti di quello che sarebbe dovuto diventare il Luxury District del centro storico di Padova. «Arrivati a questo punto non possiamo più restare a guardare e a far finta di non vedere cosa succede nel campo della moda anche in città», osserva Patrizio Bertin, presidente di Ascom/ Confcommercio, «Da tempo anche il comparto delle griffes sta attraversando un periodo di crisi. Vanno bene solo determinati marchi. Assieme all’amministrazione comunale dobbiamo essere in grado di riqualificare e rendere ancora più bella l’intera area che si trova tra piazza Garibaldi e Corso Emanuele Filiberto sino a via Verdi».
Più critico il commento di Ilaria Macola, la stilista conosciuta anche fuori Italia, che gestisce il negozio Makola di abbigliamento femminile in via San Fermo dove sono in vendita capi prodotti nel suo atélier: «Altro che Via Montenapoleone», sottolinea la stilista, «Ormai le chiusure sono diventate troppe. Tra pochi giorni, anche se solo temporaneamente, chiuderà per lavori interni Pavin. Proprio in queste ultime settimane è stato ufficializzato che al posto di Miu Miu, del Gruppo Prada, non arriverà Bottega Veneta. Ci sono anche altri negozi a rischio. Purtroppo via San Fermo non è raggiungibile facilmente. Sono anni che noi negozianti chiediamo più parcheggi in centro, ma le nostre richieste cadono sempre nel vuoto. Se vogliamo il Luxury District serve una nuova politica del commercio che dovrebbe messa essere in campo dall’attuale amministrazione comunale. Ma, ormai, da tanti anni, i programmi studiati a tavolino restano nei cassetti e non fanno i conti con il cambiamento costante che continua ad esserci in tutte le vie e le piazze del centro, dove predomina sempre di più solo il food».
Il rilancio di via San Fermo, almeno del suo secondo tratto, è stato oggetto di iniziative da parte degli stessi commercianti che hanno inventato la formula Shoapapemus per animare la strada.
L’assessore al Commercio Antonio Bressa interviene sulla vicenda: «La notizia mi preoccupa anche se non conosco le motivazioni che hanno indotto l’azienda a decidere di chiudere il punto vendita di Padova», afferma al riguardo, «D’altro lato sono convinto che lo spazio lasciato vuoto sarà richiesto da un altra griffe».
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