Lo psicologo del Nievo: «I ragazzi sono provati»

PADOVA. Oltre ai compagni di classe di Domenico Maurantonio, lo studente di 19 anni precipitato dalla finestra del quinto piano mentre si trovava in gita all’Expo a Milano, investigatori e inquirenti hanno ascoltato alcuni ospiti dell’albergo per ricostruire quanto accaduto la notte tra il 9 e il 10 maggio scorso. Da quanto si è saputo, nessuno degli ospiti interrogati avrebbe segnalato situazioni anomale, come urla o rumori sospetti nell’area dell’edificio dove si trovavano i ragazzi.
Secondo quanto è emerso dai rilievi, inoltre, Maurantonio sarebbe caduto “a piombo”, in parallelo alla parete dell’hotel. Slip e pantaloncini sono stati ritrovati vicino al cadavere. E gli agenti della Squadra mobile, coordinati dal pm di Milano Claudio Gittardi, stanno vagliando diverse ipotesi: gli indumenti, infatti, potrebbero essere caduti insieme a Maurantonio oppure essere stati gettati da una delle finestre da una persona che potrebbe aver assistito all’episodio.
Dagli interrogatori è emerso che alcuni studenti, la mattina del 10 maggio, si erano accorti dell’assenza del compagno di classe che aveva lasciato sul comodino della sua stanza occhiali, portafoglio e telefono cellulare. Nessuno, però, avrebbe segnalato l’anomalia ai professori. Un comportamento che potrebbe anche essere interpretato come un tentativo di “coprire” Maurantonio evitando di segnalare la sua assenza. Gli inquirenti sono in attesa dei risultati degli esami tossicologici, genetici e medico-legali sul cadavere dello studente, che dovrebbero arrivare nei prossimi giorni, affidati dal pm a tre consulenti.
Gli studenti di 5 E e di 5 F del liceo scientifico Nievo, i ragazzi che erano in gita con Domenico Maurantonio a Milano, continuano il percorso di sostegno psicologico. Gli incontri, iniziati la scorsa settimana e che per ora sono stati quattro, sono condotti dalla dottoressa Maria Luisa Verlato, psicologa e psicoterapeuta di formazione rogersiana, esperta in attività clinica, formazione e supervisione sia per l’età adulta sia in progetti rivolti a bambini, adolescenti e vittime di abusi e traumi.
Gli studenti, ancora molto scossi e sottoposti a continue pressioni, stanno cercando sollievo in questa terapia di gruppo. Il tipo di lavoro che sta conducendo la psicologa durante l’orario scolastico si avvale tra gli altri di un sistema che negli ultimi dieci anni è ritenuto uno dei più validi. Si tratta del metodo Emdr, una pratica utilizzata in psicoterapia che consiste nella desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari e che si applica soprattutto nel trattamento del disturbo post traumatico. L’Emdr si sviluppa in diverse fasi di ricordo e rievocazione delle esperienze negative, nel tentativo di far “abituare” il paziente ai ricordi traumatici. Alla dottoressa Verlato si affianca poi lo psicologo del Nievo, il dottor Daniele Berto, che oltre a tenere gli incontri settimanali di routine, servizio da sempre offerto dalla scuola, lunedì prossimo terrà un incontro finalizzato alla preparazione psicologica ed emotiva degli alunni delle classi quinte agli esami di Stato.
«Non parlerò della vicenda di Domenico Maurantonio, anche se è evidente che tutta la scuola ne sta risentendo», ha spiegato il dottor Berto. «Certo se gli studenti tireranno fuori l’argomento non mi sottrarrò e lo affronteremo insieme». Che se ne parli o meno è certo che gli esami di quest’anno al Nievo verranno influenzati dalla tragedia che ha così sconvolto scuola.
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