Lo scatto di autocarri e industriali
Crescita delle immatricolazioni fino al 78%, quelle delle auto nuove in progresso del 16 percento

Il comparto padovano del commercio e riparazione di autoveicoli ha registrato anche nel 2016 una ripresa di fatturato e redditività. L’andamento è stato coerente con quanto accaduto a livello nazionale: nel 2016 le immatricolazioni di autoveicoli nuovi sono aumentate del 15,9% (usato +2,9%), confermando la tendenza già emersa timidamente nel 2014 (+4,3%) e poi consolidatasi nel 2015 (+15,1%).
Anche se le nuove immatricolazioni sono state ben lontane dal picco del 2007 (-26,8%) e sostanzialmente sui livelli del 1986, l’ultimo triennio ha ridato ossigeno a un settore che ha sofferto più di altri il periodo di crisi cominciato nel 2008. La crescita ha beneficiato della ripresa generale dei consumi e, soprattutto, di alcuni provvedimenti (per esempio il cosiddetto superammortamento) che hanno favorito il rinnovo del parco auto, ormai con un’anzianità media di circa 10 anni. Le agevolazioni fiscali hanno trainato gli acquisti da parte delle società, balzati del +26,7%, mentre le nuove immatricolazioni di privati sono aumentate del 12,9%. Il fenomeno è stato ancora più pronunciato per gli autocarri (fino a 3,5 tonnellate) e per i veicoli industriali (oltre le 3,5 tonnellate), le cui immatricolazioni sono cresciute rispettivamente del 49,8% e del 56,1%.
A Padova, come accennato in apertura, l’andamento del mercato è stato sostanzialmente in linea con quello nazionale. Le immatricolazioni di autoveicoli nuovi, in perfetta media italiana, sono cresciute del 16%, mentre hanno fatto ancora meglio gli autocarri (+60,1%) e i veicoli industriali, che addirittura hanno fatto registrare un +78,2%.
Questo quadro è ben visibile dall’analisi dei dati di bilancio delle Top 500 patavine. Il fatturato è aumentato per tutte le classi dimensionali e ha portato a miglioramenti nella marginalità, nella struttura finanziaria e nella sostenibilità del debito. La redditività, misurata dal rapporto tra Ebitda e ricavi di vendita è avanzata in modo generalizzato e, specularmente, si sono ridotti l’indebitamento finanziario (Pfn/Ebitda) e il peso degli oneri finanziari. È diminuito anche il carico fiscale, mentre la produttività del lavoro, catturata dal rapporto tra ricavi e numero dei dipendenti, ha avuto un andamento differenziato all’interno del campione, a testimonianza che non sempre la crescita è accompagnata da maggiore efficienza.
Volgendo lo sguardo alle Top 20 del comparto, si nota come la maggioranza (70%) sia costituita da concessionarie di autoveicoli (14, per semplicità è incluso anche l’importatore per l’Italia del marchio Porsche), tre siano specializzate nella ricambistica (Revarc, Ricauto e Top Car), due nella distribuzione all’ingrosso pneumatici (Franco Gomme e Zuin) e uno in veicoli industriali (Lubrimatic, vendita autoveicoli con marchio Daf).
Complessivamente le Top 20 nel 2016 hanno aumentato il giro d’affari del 13%. La variazione è stata più pronunciata per i concessionari di autoveicoli (+13,7%) che non per i ricambisti e distributori penumatici (+6,2%), mentre ha fatto storia a sé Lubrimatic che, grazie alla espansione della domanda di veicoli industriali e alla nuova strategia, ha sfiorato il raddoppio del fatturato (+72%). In testa alle Top 20 troviamo Porsche Italia, che a fronte di un incremento dei ricavi dell’11,2% ha rilevato una flessione dell’8% dell’Ebitda, dovuta in larga parte all’incremento di alcuni costi di vendita. A diverse lunghezze di distanza troviamo Scarabel, concessionario per i marchi Audi e Volkswagen, che nel 2016 ha sperimentato una crescita consistente sia delle vendite sia dell’Ebitda. Il gradino più basso del podio, infine, è occupato da Franco Gomme. Passato a ottobre 2016 sotto il controllo di Fintyre Spa, Franco Gomme ha chiuso l’esercizio incrementando il giro d’affari del 7,3%, a fronte di una sensibile riduzione dell’Ebitda, dovuta alla pressione sui prezzi registrata soprattutto sui mercati esteri. Nell’insieme, le Top 20 sembrano testimoniare che nel comparto è in atto un processo di concentrazione dell’offerta. Salvo poche eccezioni, i concessionari di autoveicoli hanno più sedi o fanno parte di gruppi con un raggio d’azione che talvolta si estende oltre i confini regionali. Qualcosa di simile sembra in corso nella ricambistica, con la recente compartecipazione di Ricauto e Top Car all’aggregazione, con altre due società, di un gruppo operatori indipendenti.
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