Lo stilista Bardelle falciato da un turista svizzero

PADOVA. Ha perso la vita dietro la curva che costeggia il «camping du Pont d'Argens». Poche centinaia di metri più avanti la strada si apre al respiro ampio del mare. Non è riuscito a vederlo, l’azzurro del mare. Nicola Bardelle è morto in sella alla sua Vespa, venerdì pomeriggio: l'auto condotta da un turista svizzero gli ha tagliato la strada. A nulla sono serviti i soccorsi. In ospedale è arrivato senza vita.
Una scomparsa che ha gettato nello sconforto il mondo della moda. Il Veneto ha perso uno dei suoi talenti: l’imprenditore che ha saputo raccogliere l’eredità del padre e rilanciare un marchio diventato sinonimo dei «luxury» jeans, Jacob Cohën. C’è un misto di incredulità e dolore a Padova dove abitava, a Pontelongo dove era cresciuto, a Cavarzere dov’era nato e a Adria dove ha sede la «Giada spa», azienda che produce i suoi capi. Ma il cordoglio è planetario, come il brand che aveva creato: «Today is a very sad day», confessano su Twitter i dipendenti di Jacob Cohën Uk. A Londra Nicola Bardelle aveva un ufficio di rappresentanza: nella capitale inglese era di casa. Ma adesso stava seguendo, assieme alla moglie Jennifer, un nuovo progetto: l’apertura di un negozio monomarca a Saint Tropez, al numero 3 di avenue Foch. Era in Costa Azzurra anche per questo e un po’ per vacanza con i suoi due bimbi, di 4 e 2 anni.
Un uomo di successo. Nicola Bardelle, 45 anni, nato a Cavarzere, nel Veneziano, e cresciuto a Villa del Bosco di Pontelongo: dopo il matrimonio era andata ad abitare a Padova, al numero 10 di Prato della Valle. Era fashion director del marchio Jacob Cohën, ideato nel 1985 dal padre Adolfo, detto Tato.
Il padre fondò la griffe «Americanino» a cavallo degli anni ’70 e ’80 assieme a Eugenio (detto Gegè) Schiena. Nicola aveva raccolto il timone dell’azienda di famiglia. E, dopo un periodo di crisi, era riuscito a riportarla a una notorietà mondiale. Il suo capolavoro è stato riprendere in mano il jeans denim cinquetasche e rilanciarlo come oggetto fashion, raffinato e formale. Ma aveva avviato avventure innovative. Come il marchio «Massaua»: giacche, gilet, camicie, cravatte e pantaloni ispirate allo stile coloniale d'inizio secolo. La sua azienda, la Giada spa, ad Adria dà lavoro a 170 dipendenti. Uno dei suoi ultimi «colpi» è stato coinvolgere uno dei più importanti fotografi del secolo scorso, Eliott Erwitt, in una campagna pubblicitaria per Jacob Cohën in cui cita se stesso facendo «indossare» i jeans alle sue immagini più conosciute.
La dinamica dello scontro. Nicola Bardelle era in sella ad una Vespa sulla strada, che, in Costa Azzurra, porta da Cannes a Saint Tropez, via Saint Raphael, Saint Aygulf e Saint Maxime. Litorali splendidi da attraversare su due ruote, il mare mozzafiato lasciato sulla sinistra. Strade però prese d’assalto anche dagli automobilisti. Lo stilista veneto stava «rimontando» in scooter una lunga fila di auto, quando si è visto tagliare la strada dalla vettura guidata da un cittadino elvetico che ha tentato l’inversione di marcia. Inevitabile l’impatto. Dopo pochi minuti è intervenuta un’ambulanza, che ha trasportato lo stilista all’ospedale Bonnet di Frejus, dove è deceduto proprio all’ingresso del pronto soccorso. L’automobilista svizzero è stato accompagnato nella caserma della polizia locale, ma poco dopo è stato rilasciato. Sulla vicenda è stata già disposta un’inchiesta da parte della vicina procura di Draguignan.
Il dolore della famiglia. Appena venuto a conoscenza della tragedia, papà Adolfo, assieme ad alcuni parenti, è partito per la Francia. Ci sono da sbrigare le formalità burocratiche per riportare il corpo in Italia. Ma soprattutto c’è da sostenere una giovane donna, madre di due bimbi, che ha perso il marito in modo tragico e inaspettato. Quasi certamente i funerali si terranno a Padova, o a Pontelongo. La data non è stata fissata. Sarà l’ultimo saluto del Veneto a uno dei suoi migliori talenti.
Claudio Malfitano
e Felice Paduano
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