Lo storico albergo Toscanelli Majestic sarà messo in vendita

Mario e Anna Maria Morosi mollano dopo 47 anni di attività per effetto della crisi e per i problemi di viabilità nel ghetto
Di Felice Paduano
BARON - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - HOTEL TOSCANELLI
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Continua la crisi degli alberghi cittadini. Anche il prestigioso Toscanelli Majestic, lo splendido hotel a quattro stelle che si trova nel ghetto, in via Dell’Arco 2, è stato messo in vendita. Gli attuali gestori, Mario e Annamaria Morosi, hanno preso questa drastica decisione per tutta una serie di motivi, ma in particolare per ragioni connesse alla crisi del settore e alla viabilità in centro storico. Il Toscanelli è stato aperto nel 1946 come trattoria tipica dal papà di Mario e Anna Maria, che, per l’appunto, era un toscano, originario di Lamporecchio, che si era trasferito in città per lavoro. È diventato albergo nel 1969. Ha 34 stanze, di cui due suite, arredate sia in stile ottocento inglese e sia in barocco veneziano. Da sempre è l’albergo di Padova più ricercato dai turisti intellettuali e da tutti quelli che amano il gusto classico e la bellezza architettonica. Tra gli altri vi hanno soggiornato Ronald Reagan, prima che diventasse presidente degli Stati Uniti d’America, i fumettisti Staino e Forattini oltre a tanti musicisti, cantanti e attori, che hanno tenuto concerti al Verdi, al Pollini e negli altri spazi culturali della città. Vi ha dormito anche il pilota di Formula Uno Michael Schumacher, quando veniva in città con la squadra di calcio allenata dal ristoratore Mario Di Natale.

Negli anni in cui il Toscanelli era gestito anche da Paolo Morosi, oggi ristoratore a Lisbona dopo avere gestito, per anni, uno splendido resort in Brasile, a sud di Rio De Janiero, l’albergo del ghetto è rimasto, per un lungo periodo, anche il salotto letterario del trevigiano Andrea Zanzotto, il grande poeta deceduto alcuni anni fa. I Morosi, oltre al Toscanelli, hanno gestito sino a dieci anni fa anche il Leon Bianco, l’altro albergo storico, che si trovava dietro al Pedrocchi, oggi diventato un residence di lusso, dove gli appartamenti costano un occhio della testa. «Non è che noi vogliamo ritirarci dal Toscanelli già nei prossimi mesi» spiega Mario Morosi, residente, da oltre 30 anni, in Prima Arcella, fiero di non aver perso mai il suo, caratteristico, accento toscano «Ma, orami, la decisione è stata presa e, difficilmente, faremo marcia indietro. Aspettiamo solo una buona offerta da parte di un imprenditore capace di gestire al meglio il nostro gioiellino, che abbiamo sempre amministrato con cura e con estrema raffinatezza, fin dal 1969. Ci mettiamo da parte anche perché le vacche grasse sono finite da un bel pezzo. Nel luglio scorso, ad esempio, per la prima volta, non abbiamo più registrato le stesse buone entrate che facevamo in estate sino ad alcuni anni fa». E ancora: «Un altro buon motivo che ci ha convinto a prendere questa drastica decisione è la viabilità in centro storico. Era precaria sotto le amministrazioni comunali precedenti ed è rimasta precaria anche sotto questa nuova amministrazione. No. Non si può continuare a lavorare in queste condizioni. Mi dispiace per tutti i clienti affezionati, che giudicano il nostro albergo il più bello della città, ma la decisione di gettare la spugna è irrevocabile».

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